La costruzione della villa viene avviata dal conte Claudio Aureli nella prima metà del Settecento, e terminata dal figlio, conte Sperello, nel 1758. L'edificio sorge sui resti di una torre cinquecentesca, già eretta dal capitano Giovanni Gregori, al soldo dei Veneziani contro Luigi XII di Francia. Ma il luogo rivela un passato ben più remoto, con tracce archeologiche di epoca etrusca, romana e medievale. Dunque la villa settecentesca viene subito adornata con stucchi, affreschi e arredi, con l'intento di farne un luogo di delizia. Lo stesso conte Sperello volle anche il giardino all'italiana, sostanzialmente immutato dall'epoca della sua fondazione, che oggi - come allora - accoglie nella bella stagione aranci e limoni, poi ricoverati in inverno nell'aranciera appositamente costruita. All'interno, un'ampia biblioteca ospita la raccolta iniziata nel Settecento e prseguita nei secoli successivi, si segnala inoltre un raro pavimento ottocentesco in maioliche di Vietri, realizzato su disegno originale del marchese Raimondo Lignola per la proprietaria dell'epoca, donna Anna Meniconi Bracceschi. La famiglia attuale proprietaria ha realizzato negli anni Duemila notevoli lavori di restauro dell'edificio e delle pertinenze, riportandolo all'antico splendore.