Il giardino dello storico palazzo Costabili, attuale sede del Museo Archeologico Nazionale, è stato riaperto al pubblico nel giugno 2010 dopo un complesso intervento di restauro che ha rispettato i percorsi geometrici e il fondale con i monumentali cedri del Libano. La vasta area verde ha pianta quadrata divisa da siepi di bosso, al centro un pergolato con una vasca e alcuni sedili e si estende a sud, sul retro del rinascimentale palazzo realizzato dall'architetto Biagio Rossetti (1495) per l'ambasciatore di Ercole d'Este alla corte di Ludovico Sforza. Le analisi archeobotaniche e palinologiche hanno restituito informazioni sulle specie vegetali presenti nel corso dei secoli. Del giardino rinascimentale vero e proprio non rimane traccia, ma sembra si allungasse a est del palazzo, sull'area ove oggi sono esposti i segnali tombali rinvenuti nella necropoli di Spina. Intorno agli anni Trenta del Novecento si procedette al ridisegno delle zone a mezzogiorno e a levante, per ricostruire l'impianto dell'antico giardino con aiuole bordate di bosso e ligustro e percorsi convergenti su fondali prospettici di esedre di ligustro. Il labirinto e gli altri parterre di bosso (foto) sono stati aggiunti nella seconda metà del Novecento, quando furono realizzati altri interventi con l'impianto anche di alberi e di specie incongrue. Successivamente sono stati messi a dimora Cupressus arizonica, tassi, thuie, robinie, abeti ed è stata realizzata la galleria delle rose. Il susseguirsi degli interventi novecenteschi aveva cancellato l'originario impianto formale del giardino rinascimentale che si completava con un'area a destinazione ortiva. La Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna ha attuato un programma di manutenzione conservativa per la salvaguardia della struttura.