Identificazione della descrizione
Nome del parco Castello Ducale
Data creazione XVII-XVIIII
Comune Agliè
Regione Piemonte
Proprietario Proprietà Stato
Coordinate Piazza Castello 2sbap-to.aglie@beniculturali.it
http://www.residenzereali.it/index.php/it/residenze-reali-del-piemonte/castello-ducale-di-aglie
Posizione Latitudine: 45.361752
Longitudine: 7.769137

Cronologia

Il complesso venne realizzato già alla metà del XVII secolo, la completa realizzazione del parco solo dopo il 1765, quando viene acquisito dai Savoia. L'intervento di una à©quipe virtuosa di esperti porta alla realizzazione (1767-75) di una composizione di grande respiro, inglobando i percorsi preesistenti e le differenze di quota in un nuovo sistema. Con il passaggio a Carlo Felice, nel 1825, ha inizio una nuova stagione aperta al gusto paesaggistico: Xavier Kurten, a partire dal 1829, ridisegna il grande parco annullando l'impianto formale, ma questo rimane inalterato nella zona del giardino vero e proprio, nei pressi del palazzo.

Riassunto

"Il complesso, giunto a noi nella sua affascinante integrità , costituisce forse la miglior sintesi fra architettura e natura nell'ambito delle residenze sabaude piemontesi. Realizzato già alla metà del XVII secolo per i marchesi di San Martino, con l'apporto dell'architetto ducale Amedeo di Castellamonte, vede la completa realizzazione del parco solo dopo il 1765, quando viene acquisito dai Savoia per essere trasformato in residenza di campagna del figlio di Carlo Emanuele III, Benedetto Maurizio duca del Chiablese. L'intervento di una à©quipe composta da Michel Benard, direttore dei Reali Giardini, dall'architetto Ignazio Renato Birago di Borgaro, dal regio macchinista Isacco Matthey, dall'architetto idraulico Ignazio Giulio, porta alla realizzazione (1767-75) di una composizione di grande respiro, inglobando i percorsi preesistenti e le differenze di quota in un nuovo sistema. Con il passaggio a Carlo Felice, nel 1825, ha inizio una nuova stagione aperta al gusto paesaggistico: Xavier Kurten, a partire dal 1829, ridisegna il grande parco annullando l'impianto formale, ma questo rimane inalterato nella zona del giardino vero e proprio, nei pressi del palazzo. Ed è questa zona a offrire ancor oggi il retaggio del giardino all'italiana seicentesco: il giardino pensile su cui si affacciano la serra verde, dalle volte ricoperte da Ficus pumila, e la serra bianca nella manica aggiunta da Birago di Borgaro, quindi il giardino inferiore, raggiunto dai grandi scaloni, con le grotte ornate da telamoni, le pareti a scarpa che lo cingono ricoperte di rampicanti, lo strepitoso parterre neobarocco ottocentesco (una grande composizione a ventaglio in siepi di bosso ornate all'interno di fiori) e il grande bacino circolare provvisto di alto getto. Sulle terrazze sono collocati gli agrumi in cassa che provengono dai giardini del Palazzo Reale di Torino, le cui serre sono state trasformate in Museo Archeologico. Il romantico archivolto al di sotto della strada pubblica che oggi separa il giardino dal parco conduce, passando accanto a un enorme esemplare di faggio rosso, alla fontana dei fiumi, capolavoro tardobarocco che, al centro delle due rampe di raccordo col piano superiore del parco, vede un bacino mistilineo e la composizione allegorica raffigurante i corsi d'acqua della zona in forma di Tritoni (Ignazio e Filippo Collino, 1767-73), ammirata ancora in costruzione dal Vanvitelli nel 1769. Il parco, grande area rettangolare di 300x850 metri circa, in cui si colloca una composizione paesaggistica fatta di percorsi ondulati che nascondono e mitigano il limite della cinta laterizia, presenta una grandissima radura erbosa centrale e, al fondo, il piccolo lago con isolotto raggiungibile mediante un ponticello. Non distante da questo sono alcuni resti antichi provenienti dagli scavi effettuati alla villa La Rufinella di Frascati (allora di proprietà sabauda) che mettono in scena il tema della rovina. Sul lato destro del parco un cancello apre la vista verso la cascina dell'allea, la cui facciata è pensata come quinta architettonica scenografica. Il castello e i giardini di Agliè sono stati eccezionale scena per la fortunata serie televisiva "˜Elisa di Rivombrosa' (2003-05)."

Spazio per le note

Definizione : Parco

Tipologia : misto

Strutture architettoniche : Bacino, Fontana, Grotta, Isolotto, Lago, Museo Archeologico, Parterre, Ponticello, Resti archeologici, Scalone, Serra, Siepi topiate, Terrazza.

Note : Agrumi in cassa, Bosso, Faggio rosso monumentale, Fico rampicante (Ficus pumila).

Bibliografia

Scheda tratta dalla Guida realizzata dalla Direzione editoriale del Touring Club Italiano e da Apgi, Associazione Parchi e giardini d'Italia: L'Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio, Touring Editore, Milano 2016, p. 20-21 (autore Paolo Cornaglia). Foto in evidenza Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio - Comune e Provincia di Torino e Tiziano Photography