Identificazione della descrizione
Nome del parco Villa Borghini Baldovinetti a San Fabiano
Data creazione 1956-1971
Comune Arezzo
Regione Toscana
Autore/Creatore Pietro Porcinai, architetto del giardino
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate via San Fabiano, 33info@fattoriasanfabiano.it
http://www.fattoriasanfabiano.it/it/contatti.php
Posizione Latitudine: 43.476289
Longitudine: 11.906387
Fonte Coccioli Giancarlo, 2013

Cronologia

"La villa di origine cinquecentesca, che ingloba una torre di gabella medievale fu riconfigurata negli anni '70 dell'800 dai De Bacci Venuti. Durante i lavori eseguiti negli anni '30 del '900 nel retro del corpo di fabbrica fu addossata una torretta semicircolare in stile eclettico, vennero costruite le scuderie e un garage. Venne poi riconfigurato il piazzale a sud e probabilmente un tracciato rettilineo che portava a un berceau perpendicolare al viale d'accesso. Nel 1948 la proprietà passò al conte Vincenzo Borghini Baldovinetti che su progetto di Mario Mercantini rialzò di un piano il corpo di fabbrica e ingrandଠle scuderie. L'attuale aspetto del giardino si deve invece a un impegnativo intervento di Pietro Porcinai iniziato nel 1956 e che può dirsi concluso nel 1960 anche se fino al 1971 e anche oltre vengono apportate modifiche al cancello d'ingresso, all'accesso secondario alla villa, agli edifici di servizio. Nella ristrutturazione oltre alla creazione dello scenografico viale d'accesso in cui i cipressi vengono sagomati a imitazione dei merli della torre cifra stilistica dell'intero intervento Porcinai ridisegna le quote del giardino superiore, dove colloca un'eclettica loggia su libere colonne doriche, i percorsi e i viali d'accesso, i parterre. Ridisegna la distribuzione interna delle scuderie e il terreno antistante da adibire a maneggio con piccole aiuole e un sentiero delimitato da muretti bassi e da una siepe di rose del Bengala e giaggioli. La villa è oggi sede di un'azienda vinicola gestita dall'attuale proprietario Gian Luigi Borghini Baldovinetti de Bacci con il figlio Averardo."

Riassunto

"La villa cinquecentesca, più volte rimaneggiata fin negli anni 30 del '900, è nota soprattutto per il giardino disegnato da Pietro Porcinai e realizzato tra il 1956 e il 1971. Il lungo viale d'ingresso cinto da alte siepi di cipresso a forma di merli è la cifra stilistica di un intervento che riporta a raro equilibrio la componente "rustica", l'ordinanza formale, segnata da viali rettilinei cinti da aiule e dal parterre geometrico, e le parti più propriamente agricole (orto, viti, olivi)."

Descrizione

Due leoni in pietra con arme Baldovinetti fanno da guardia al cancello in ferro, cinto da alti cipressi. Da qui parte il lungo viale d'ingresso bordato da alte siepi di cipresso potati geometricamente in forma di merli che conduce allo spiazzo antistante la facciata introdotto da due statue in pietra. L'edificio, ampiamente rimaneggiato alla fine dell'800 e nel '900, presenta una elegante facciata a tre livelli scandita in alto da semplici aperture in pietra serena, in basso, il piano terra è leggermente a scarpa con decorazione a bugnato bicolore, sul fianco sinistro, un boschetto di lecci e querce è iscritto in due aiuole erbose bordate di siepi. A destra della villa una scalinata bordata da basse siepi di bosso e cinta di fiori sale al giardino superiore bordato da alte siepi dove Porcinai ha inserito una eclettica loggia poggiante su colonne doriche libere per mettere in vibrazione l'austero edificio turrito con il giardino e il paesaggio circostante. Da qui parte un viale erboso cinto da siepi che conduce alla piscina e all'uliveto. Dietro la villa è un piccolo giardino di fiori a pianta ovale e lo spiazzo erboso del maneggio. Le vari fasi progettuali sono leggibili negli schizzi di Porcinai conservati nell'Archivio Porcinai a Fiesole, anche se non tutti gli spunti sono stati accolti.

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : formale

Visitabile : accessibile con permesso

Bibliografia

G. Goretti in Ville del territorio aretino, Milano 1998, pp. 47-48, G. Carapelli, M. Donati, Pietro Porcinai e l'arte del paesaggio. Gli esordi e i lavori nella provincia aretina, Firenze 2005, pp. 117-129.