Identificazione della descrizione
Nome del parco Reggia di Capodimonte
Data creazione 1734, 1835
Comune Napoli
Regione Campania
Autore/Creatore Dehnhardt, Friederich C., Gussone, Giovanni, Canevari, Antonio
Proprietario Proprietà Stato
Coordinate Via Miano 4Capodimonte
http://www.boscodicapodimonte.it/
Posizione Latitudine: 40.867118
Longitudine: 14.249183

Descrizione

"La storia di Capodimonte, la "˜Real Villa' per antonomasia, inizia quasi contemporaneamente all'ascesa al trono di Carlo di Borbone il 10 maggio del 1734. La realizzazione del parco rappresenta una svolta nella storia del giardino campano introducendo, seppure con prudenza, il modello di Versailles nel Regno di Napoli. Occorrerà più di un secolo per portare a compimento il palazzo e altrettanto tempo per conferire un disegno definitivo alle varie parti del bosco, il risultato complessivo delle stratificazioni accumulate in oltre 250 anni di storia è oggi visibile con tutta evidenza nella Reggia e nel parco che si estende su una superficie di 134 ettari con circa 400 entità vegetali classificabili in 108 famiglie e 274 generi. All'interno del perimetro murato si contano sedici architetture tra residenze, casini, fabbriche artigiane, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, dispositivi per la caccia, orti e frutteti e un cimitero (quello dei Cappuccini nell'Eremo). Oltre ad essere il parco storico più grande della città , il complesso architettonico-botanico-museale di Capodimonte è uno dei più importanti d'Europa. La visita del sito, secondo un itinerario che ne evidenzia le parti stilisticamente omogenee, permette il riconoscimento dei momenti fondamentali della sua evoluzione, in un suggestivo percorso attraverso i giardini della Reggia, il settecentesco parco formale con il bosco carolino, l'adiacente ottocentesco parco all'inglese, il giardino Torre e, infine, i valloni, permanenze di naturalità all'interno e sul perimetro del parco. I giardini della Reggia si estendono sullo "˜spianato', il promontorio di elevato valore paesaggistico sul quale fu edificato il Real Palazzo, ampi viali ad andamento curvilineo delineano praterie e boschetti di lecci, roverelle e pini, conservando il disegno ottocentesco impresso dai botanici Giovanni Gussone e Friederich C. Dehnhardt nel 1835. L'adiacente parco formale ricorda timidamente il modello di Versailles, vi si accede da un ampio emiciclo delimitato da spalliere sagomate di lecci e da statue, elemento di transizione tra la Reggia e il parco. Da qui si diparte l'imponente impianto a raggiera dei cinque viali che si inoltrano nel bosco carolino, ricco di lecci, tigli, aceri, roverelle e carpini, impianto che la tradizione storiografica ha da sempre assegnato a Ferdinando Sanfelice o a Domenico Antonio Vaccaro ma che ipotesi più recenti attribuiscono al romano Antonio Canevari. Le aree del parco all'inglese sono sistemate secondo i canoni del giardino romantico a partire dal 1817, quando Ferdinando I inizia, con la direzione del botanico Fioretti, i primi lavori di ridisegno delle aree escluse dall'intervento settecentesco per adeguarle al nuovo gusto europeo grazie alla trasformazione delle zone coltivate in ampie praterie e delle ragnaie in nuovi boschetti, l'orografia è rimodellata con lievi ondulazioni del terreno per dare rilievo ad esemplari arborei singoli o a gruppi e la vegetazione boschiva è arricchita con specie esotiche, sia per assecondare una nascente moda, sia per creare nuovi e armonici contrasti di volume e di colore. I valloni dei Cervi, Amendola, Miano e San Gennaro cingono il parco digradando verso gli alvei limitrofi, la rinaturalizzazione del sito con leccio, carpino, tiglio e roverella ha sostituito l'originaria coltivazione a boschi cedui di castagno, leccio, quercia e noce destinati alla caccia. Il giardino Torre è l'unica permanenza del sistema di giardini di delizie che ornavano le architetture del parco e che furono quasi del tutto eliminati nella ristrutturazione paesaggistica ottocentesca. Nella masseria, destinata all'approvvigionamento di fiori e frutta per la mensa del re, si distinguono ancora oggi le parti destinate alle diverse colture, tra le quali la più estesa è rappresentata dal giardino della fruttiera, nel quale è presente una fontana circolare di marmo ombreggiata da un canforo."

Spazio per le note

Definizione : Parco

Tipologia : misto

Strutture architettoniche : Boschetto, Bosco, Casino, Chiesa, Cimitero, Fabbriche artigiane, Frutteto, Fontana, Masseria, Orto, Ragnaia, Spalliera verde, Statua, Valloni.

Note : Canfora, Carpino, Leccio, Pino, Roverella, Tiglio.

Misura : 134ha

Visitabile : aperto al pubblico

Bibliografia

Margiotta Maria Luisa, Reggia di Capodimonte, in L'Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio, Milano, Touring Editore, 2016, pp.258-259.