Identificazione della descrizione
Nome del parco Giardini Botanici di Stigliano
Data creazione XX
Comune Canale Monterano
Regione Lazio
Autore/Creatore Umberta Patrizi Montoro, ideatore
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate Via Bagni di Stigliano, 2
http://www.termedistigliano.it/it, http://www.grandigiardini.it/scheda.php?id=63
Posizione Latitudine: 42.136129
Longitudine: 12.094500
Fonte Santolini Sandro, 2013

Cronologia

Inserito nel contesto del moderno Grand Hotel delle Terme di Stigliano, il parco è attraversato da nove diverse sorgenti termali e da due fiumi che lo rendono un luogo irripetibile. Le acque dalle preziose proprietà curative erano conosciute sin dall'epoca romana. Alcune testimonianze delle Termae Stygianae si possono infatti ancora ammirare nel parco: si tratta delle rovine delle terme romane, ampliate dall'imperatore Tiberio, e della strada consolare che le collegava alla via Cassia. Già nel Settecento il principe Altieri restituଠalle Aquae Stygianae il loro antico ruolo d'eccellenza, riaprendo le terme al pubblico e edificando in prossimità delle sorgenti un albergo e una chiesetta, presto al centro di un piccolo borgo.

Riassunto

Il parco di venti ettari, completamente restaurato dalla marchesa Umberta Patrizi Montoro, si snoda lungo un itinerario tracciato dai percorsi dell'onnipresente acqua. Aceri, querce centenarie, lecci, roveri, noccioli, tamerici e bambù giganti si associano alla predominante distesa di pini romani in una geometria onirica, arricchita dalla presenza di un'assidua e diversificata fauna locale.

Descrizione

Dopo un secolo di abbandono, le Terme Imperiali di origine romana, l'antico albergo, il borgo settecentesco e il parco hanno riacquistato, dopo gli accurati lavori condotti alla fine del secolo scorso, il loro antico splendore e rappresentano un ideale punto di incontro tra bellezza naturale e costruita. La presenza delle acque termali che scorrono in profondità ha reso la flora di Stigliano straordinariamente esuberante. L'eccezionale microclima arricchisce la flora tipica del Lazio di specie endemiche, esclusive di questo parco, che esibiscono fioriture spontanee diverse in ogni stagione. Il parco di venti ettari è stato completamente restaurato dalla marchesa Umberta Patrizi Montoro e si snoda lungo un itinerario tracciato dai percorsi dell'onnipresente acqua. Aceri, querce centenarie, lecci, roveri, noccioli, tamerici e bambù giganti si associano alla predominante distesa di pini romani in una geometria onirica, arricchita dalla presenza di un'assidua e diversificata fauna locale costituita da aironi, falchi, civette, istrici, tassi, volpi, donnole e faine.

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : informale

Note : Aceri, Bambù giganti, Leccio, Rovere, Nocciolo, Pini, Querce (centenarie), Tamerici.

Misura : ca. 20ha

Visitabile : accessibile con permesso

Bibliografia

L'Italia dei Giardini, Milano (Touring Club Italiano) 2005, p. 114.