Identificazione della descrizione
Nome del parco "Villa Badoer, detta "La Badoera""
Data creazione XVI
Comune Fratta Polesine
Regione Veneto
Proprietario Proprietà Ente pubblico territoriale
Coordinate via Giovanni Tasso, 1segreteria.presidenza@provincia.rovigo - info@comune.frattapolesine.ro.it
http://www.polesineterratraduefiumi.it/pagine/badoer_giardini.php
Posizione Latitudine: 45.030461
Longitudine: 11.640041
Fonte Cremona, Alessandro, 2013

Cronologia

Nel 1554 il nobile veneziano Francesco Badoer incarica Andrea Palladio del progetto di una villa destinata a diventare il baricentro della vasta tenuta agricola di quasi cinquecento campi da questi posseduta. La villa, costruita tra il 1556 e il 1563, è costituita di un monumentale corpo padronale collegato a due barchesse piegate a semicerchio che nascondono le stalle e altri annessi agricoli. L'edificio si erge su un alto basamento sormontato da una scenografica scalinata a più rampe, rievocando la struttura terrazzata di un tempio antico. Le elegantissime barchesse curvilinee, di cui quella settentrionale ospita dal 2009 il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, sono le uniche realizzate da Palladio fra le molte progettate e la loro forma, secondo quanto scrive lo stesso progettista, richiama le braccia aperte ad accogliere i visitatori. All'ordine tuscanico delle barchesse fa fronte l'elegante ordine ionico della loggia padronale, sormontata da un grande frontone triangolare su cui campeggia lo stemma familiare. Gli interni sono caratterizzati da cicli decorativi di complesso significato iconografico e allegorico, eseguiti dal pittore Giallo Fiorentino. Il complesso è inserito dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Riassunto

La Villa fu costruita tra il 1556 e il 1563 da Andrea Palladio per il nobile veneziano Francesco Badoer. E' uno dei più insigni esempi di architettura del grande architetto a cui vanno attribuite anche le eleganti barchesse curvilinee. Il complesso è inserito dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Descrizione

"Le aree verdi del complesso si articolano nei giardini formali limitrofi al corpo nobile della Villa e al brolo retrostante con la peschiera. Antistanti la facciata principale, e chiusi davanti dal muro di cinta con merlature triangolari sormontate da sfere e sul retro dallo scalone nobile e dalle barchesse, sono i parterres prativi: al centro dei due quadrati più grandi si levano due fontane a coppa su base gradonata ottagona sormontate dalle statue in pietra probabilmente raffiguranti Nettuno e Anfitrite di gusto ammannatiano, mentre nei settori più piccoli semicircolari si stagliano due esemplari di magnolie piantati ai primi decenni del 900. Ai lati sono posti due giardini segreti destinati alle fioriture e alle collezioni botaniche, ove sono presenti specie e varietà tipiche del giardino cinque-seicentesco desunte dal trattato del botanico Francesco Pona, "Il paradiso de' fior, overo lo archetipo de' giardini" (Verona 1622). Un recinto costituito da una siepe di bosso divide questi ultimi dall'area retrostante definita a parterres regolari e simmetrici tenuti a prato: i due percorsi laterali inquadrano due edicole palladiane. Le ultime due aiuole sono separate da una canaletta e affacciano sul recinto murario che separa il giardino formale dal brolo."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : segreto

Strutture architettoniche : Barchessa, Brolo, Canaletta, Edicola, Fontana, Muro di cinta, Parterre, Peschiera, Scalone, Statua.

Note : Bosso: siepi, Magnolia (monumentale).

Bibliografia

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