Identificazione della descrizione
Nome del parco Villa La Cazzola
Data creazione XVII-XX
Comune Arcore
Regione Lombardia
Autore/Creatore Tibaldi Pellegrino, progettista
Autore/Creatore Ricchino Francesco Maria, restauratore
Autore/Creatore Amati Carlo, restauratore
Autore/Creatore Bagatti Valsecchi Fausto, progettista della cappella
Autore/Creatore Bagatti Valsecchi Giuseppe, progettista della cappella
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate viale Brianza 3
Posizione Latitudine: 45.635368
Longitudine: 9.321930
Fonte Santolini Sandro, 2014

Cronologia

Appartenente alla metà del '500 alla famiglia Cassola o Cazzola, la cui origini sono documentate a partire dal XIV secolo, la villa è stata tradizionalmente attribuita, nella sua prima edificazione all'architetto milanese Pellegrino Pellegrini detto Pellegrino Tibaldi, cui vengono riferite, in particolare, la monumentale scala elicoidale e le logge. Nata come casino di caccia per la sua ubicazione a nord di Arcore, in posizione isolata rispetto al borgo e in una zona boschiva, la residenza appartenne all'inizio del XVII secolo a Giovanbattista Durini, che affidò il progetto di ampliamento e ristrutturazione della residenza a Francesco Maria Ricchino, il quale completò l'intervento entro il 1630, come attesta la lapide del 1894, posta sulla parete della scala elicoidale, che ricorda le vicende della villa. Nel 1812 un nuovo restauro, questa volta affidato all'architetto e teorico Carlo Amati, su commissione di Luigi Durini, e ancora una volta ricordato nella citata targa commemorativa, si limito alla demoilizione di una scala esterna sul lato ovest e alla realizzazione di alcune aperture interne, mentre all'esterno vennero modificate le finestre con l'aggiunta dei timpani, venne aggiunto il balcone sul lato nord e il cornicione a dentelli. Subentrato nella proprietà Giovan Battista Vittadini, nel 1892, questi fece realizzare importanti restauri, quali la trasformazione dei rustici e la sistemazione del giardino e della zona del parco paesaggistico, lavori che conferirono al complesso l'assetto attuale. Dopo un ulteriore passaggio di proprietà alla contessa Erminia Gallarati Scotti Scheibler, nel 1929 il complesso venne sostanzialmente mantenuto e restaurato secondo criteri di recupero filologico. Attualmente la Villa padronale si sviluppa su due piani. Interessante è la scala interna elicoidale con ringhiera in ferro battuto. La villa, raro esempio di una casa di villeggiatura e caccia, che ha mantenuto nel corso dei secoli le medesime finalità , è oggi inserita nel circuito delle Residenza d'epoca e utilizzata per ospitare matrimoni ed eventi.

Riassunto

La villa Vittadini, detta La Cazzola, è situata fuori dal centro abitato di Arcore ed è inserita nel parco privato di proprietà . La villa cinque-seicentesca si presenta come un semplice parallelepipedo simmetrico, il cui rapporto con il parco è mediato da due piazzali a giardino. La residenza rappresenta un esempio piuttosto raro di casa di caccia e villeggiatura che, attraverso le vicende dei tempi, ha mantenuto sostanzialmente la sua destinazione ed una fama di nobile tradizione, nonostante la relativa modestia.

Descrizione

La villa si presenta oggi come una struttura a forma di parallelepipedo unita sul lato ovest alla cappella e ai rustici che delimitano il cortile. Il complesso è posto su un basso terrapieno delimitato da un parapetto ornato di statue, con due piazzali a giardino sui lati nord-est e sud della casa. L'aspetto formale di questi spazi è impreziosito dalla grande fontana sul piazzale a sud e dai cancelli barocchi in ferro battuto sui due ingressi assiali alla residenza. Intono al palazzo degrada il vasto parco, che verso sud si estende fino all'ingresso principale esterno, in direzione di Arcore, mentre verso nord due lunghi viali alberati, di cui uno in asse con la casa, collegano i piazzali alla zona boscosa che circonda su quel lato la proprietà . Questa assume nella parte pianeggiante a nord-ovest un aspetto prevalentemente agricolo. Le sale della residenza sono in collegamento assiale con l'esterno, ottenuto mediante le logge sui piazzali e grazie alla creazione del terrazzo sul lato est, realizzato in occasione della sistemazione ottocentesca del parco. Particolarmente importante è l'inserimento paesaggistico del complesso sul primo altopiano collinare affiancato alla pianura, che certamente deve avere attirato l'interesse dei proprietari nella volontà di trasformare la villa secondo il gusto proprio delle ville della Brianza nel XIX secolo, con eleganti effetti di preziosa naturalezza e la fusione degli elementi architettonici e paesaggistici.

Spazio per le note

Definizione : Parco

Tipologia : misto

Strutture architettoniche : Cancello, Cappella, Casino, Cortile, Limonaia, Rustico, Statua.

Misura : 25 ca.ha

Visitabile : accessibile con permesso

Bibliografia

"Grandi Antonio, Villa "La Cazzola", in Bagatti Valsecchi Pier Fausto, Cito Filomarino Anna Maria, Suss Francesco (a cura di), Ville della Brianza, I, Lombardia 6, Milano, 1980, pp. 36-47."