Identificazione della descrizione
Nome del parco Villa del Balbianello - FAI Fondo Ambiente Italiano
Data creazione secc. XVIII-XIX
Comune Tremezzo
Regione Lombardia
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate Via Comoedia, 5Tremezzinafaibalbianello@fondoambiente.it
www.fondoambiente.it/luoghi/villa-del-balbianello
Posizione Latitudine: 45.981192
Longitudine: 9.183696
Fonte Santolini Sandro, 2013

Cronologia

La costruzione della villa e della loggia risale alla fine del XVIII secolo, quando il cardinale Angelo Maria Durini acquistò la punta di Lavedo, una romantica penisola sul lago di Como, per edificarvi un'appartata residenza destinata alla villeggiatura e ad incontri letterari. Il luogo aveva ospitato fino al XVI secolo un piccolo cenobio francescano, del quale rimane, unica testimonianza, la stretta facciata della originaria chiesetta con due campanili. Alla morte del cardinale, nel 1797, la villa appariva già costituita da due corpi quadrangolari comunicanti e da un elegante loggiato, con funzione di collegamento fra la biblioteca e il salotto della musica. La residenza passò in eredità a Luigi Porro Lambertenghi, nipote del Durini, che la trasformò in ritrovo per massoni e patrioti. Il volontario esilio di Luigi in Belgio favorଠla vendita della proprietà all'amico Giuseppe Arconati Visconti che, insieme alla moglie Costanza, rese la villa un prestigioso salotto estivo frequentato da Berchet, Giusti e Manzoni. Successivamente con il passaggio della villa a Gianmartino Arconati Visconti, figlio di Giuseppe, il Balbianello venne arricchito dal parapetto in pietra, che delimita la terrazza. Dopo un lungo abbandono della proprietà , durato ben 39 anni, questa venne acquistata nel 1919 dal generale americano Butler Ames, a cui si devono importanti restauri degli arredi. Alla morte del generale, gli eredi vendettero il Balbianello a Guido Monzino, imprenditore, collezionista e viaggiatore milanese, che provvide a un nuovo restauro trasformando parte del complesso in museo privato dedicato ai ricordi di viaggio, alle collezioni d'arte e ai cimeli delle famose spedizioni da lui compiute. Nel 1988, alla morte di Monzino, la villa, gli arredi e lo splendido giardino del dosso di Lavedo vennero lasciati in eredità al FAI, per volontà testamentaria, con una dote che ne aiuta ancora oggi la manutenzione.

Riassunto

"La Villa posta sulla punta del Dosso d'Avedo proteso verso il centro del lago di Como, fu "luogo di delizie" del cardinale Durini alla fine del Settecento. Dopo numerosi passaggi e un lungo periodo di abbandono, nel 1974 divenne proprietà di Guido Monzino, famoso esploratore ed alpinista. Questi provvide al restauro sia del casino di residenza, che dello splendido giardino panoramico, vero fiore all'occhiello della villa. Parco: Il parco si presenta articolato con terrazze digradanti sul lago di Como e dominato dall'elegante loggia svettante sul punto più alto del promontorio. La particolare conformazione geologica del terreno impedଠla creazione di un giardino formale "all'italiana": qui il Monzino sviluppò in modo artistico e originalissimo l'esercizio del "controllo" della vegetazione, modellando con l'ars topiaria arbusti alberi e siepi. Grandi Platani potati "a candelabro", alternati a statue, festoni di glicini, ingentiliscono la scenografica salita che si snoda tra ripidi tappeti erbosi collegando la villa con l'imbarcadero. Il giardino, pur ricco nella bella stagione di fioriture nei vasi e nelle aiuole, è giocato soprattutto sul contrasto tra le linee e i volumi scolpiti degli elementi vegetali che contrasta mirabilmente con la mutevole profondità del paesaggio del lago che lo circonda. Masse di allori (Laurus nobilis) a cuscino coprono i versanti, siepi di bosso squadrate si alternano a superficie erbose finemente rasate, Ficus repens annosi ricoprono muri e pilastri e, periodicamente potati, creano complesse e decorative volute verdi sulle colonne del loggiato, maestosi esemplari di canfora (Cinnamomum camphora) e leccio (Quercus ilex) perfettamente scolpiti ad ombrello risultano ben visibili da lago e annunciano la Villa a chi vi accede col battello. La villa è di proprietà del FAI dal 1988, che provvede alla manutenzione e alla valorizzazione del complesso: i giardinieri impegnano anche più di 3 mesi all'anno per mantenere le piante per lo più sempreverdi in forma nel corso delle stagioni."

Descrizione

"Il giardino panoramico, strutturato su terrazze digradanti sul lago di Como, è dominato dall'elegante loggia a tre arcate, svettante sul punto più alto del promontorio. Un curatissimo viale conduce dal sagrato della piccola chiesa fino alla sommità del promontorio. Grandi Platani potati "a candelabro", alternati a statue e ad annosi glicini, ingentiliscono la scenografica salita, che si snoda tra ripidi tappeti erbosi delimitati da siepi di bosso e di lauro. Sparsi nel parco si possono ammirare anche esemplari di lecci, canfore, magnolie e cipressi, oltre a splendidi cespugli di azalee e rododendri, con straordinarie fioriture tardo-primaverili. La particolare conformazione geologica del terreno impedଠinizialmente la creazione di un giardino formale "all'italiana", cosଠcome nel secolo XIX quella di un parco romantico "all'inglese". Il Balbianello rappresenta quindi un vero e proprio unicum, reso suggestivo dalla perfetta fusione con il paesaggio lacustre che lo circonda."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : formale

Strutture architettoniche : Approdo, Chiesa, Loggia, Scultura, Statua, Terrazza.

Note : Azalea, Bosso: siepi, Canfora, Cipresso, Glicine, Lauro, Leccio, Magnolia, Rododendro.

Visitabile : aperto al pubblico

Bibliografia

G. C. Bascapà©, Ville e parchi del lago di Como, Como 1981, p. 72.