Identificazione della descrizione
Nome del parco Villa Palagonia
Data creazione XVII
Comune Bagheria
Regione Sicilia
Autore/Creatore Napoli Tomaso, Maria_Progetto
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate piazza Garibaldi, 3villapalagonia@villapalagonia.it
http://www.villapalagonia.it/
Posizione Latitudine: 38.079669
Longitudine: 13.511441
Fonte Cremona, Alessandro, 2014

Cronologia

"Il complesso fu costruito nel 1715 per ordine del principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina e Bonanni, che stanziò ca. 100.000 scudi affidandone il progetto a Tomaso Maria Napoli. I lavori presero avvio, presumibilmente, nel 1718 e terminarono nel primo ventennio del secolo. La struttura originaria fu modificata, sotto la direzione dell'architetto Agatino D'Aidone, prima da Salvatore Gravina, fratello e successore del fondatore, poi, intorno al 1749, dal nipote Francesco Ferdinando junior. A quest'ultimo si deve l'ideazione delle famose statue grottesche, 200 in origine, oggi ridotte a 62 disseminate sopra i muri di cinta della proprietà . Nell'aprile 1787 Goethe visitò la Villa criticandone nel "Viaggio in Italia" le scelte architettoniche improntate a "licenze" e barocchismi cosଠpronunciati che "il senso dell'orizzontalità e della perpendicolarità , cosଠprofondamente umano e fondamento d'ogni euritmia, è esposto al ludibrio e alla tortura". Gravata del vincolo fidecommessario, la Villa fu alienata dai Gravina e acquistata nel 1885 dalla famiglia Castronovo che ancor'oggi la possiede."

Riassunto

"Il complesso fu costruito nel 1715 per ordine del principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina e Bonanni, su progetto di Tomaso Maria Napoli. La struttura originaria fu modificata, sotto la direzione dell'architetto Agatino D'Aidone, prima da Salvatore Gravina, fratello e successore del fondatore, poi, intorno al 1749, dal nipote Francesco Ferdinando junior. A quest'ultimo si deve l'ideazione delle famose statue grottesche, 200 in origine, oggi ridotte a 62 disseminate sopra i muri di cinta della proprietà . La proprietà , oggi della famiglia Castronovo, è ridotta attualmente al solo giardino padronale, sistemato secondo criteri formali nelle "corti" delimitate dagli edifici di servizio."

Descrizione

"Il lungo viale d'accesso (m 400 ca.), piantato a quattro filari di cipressi e oggi trasformato nell'urbana e pubblica via Palagonia, trapassava originariamente due archi di trionfo, il primo dei quali, detto dei "tre portoni", fu demolito alla fine degli anni Quaranta del 900, mentre il secondo, realizzato in tufo, detto della "Santissima Trinità " o del "Padre Eterno" per la statua che si trovava all'interno, resta isolato all'interno del tessuto urbano. Da questo, un altro viale oramai scomparso, delimitato da una balaustra ornata da vasi, sedili e gruppi statuari grotteschi, i cosiddetti "mostri", conduceva al giardino padronale, a forma di quadrilobata con due lobi più lunghi e due più brevi, suddiviso quindi in quattro corti delimitate dagli edifici di servizio coronati in alto da statue di "mostri" in pietra tufacea d'Aspra. Il giardino attuale è ridotto a tre quarti di questo settore, avendo ceduto quasi tutto il "lobo" nord-ovest all'assalto dell'urbanizzazione incontrollata, cosicchà© oggi l'ingresso principale si trova sul fronte sud-est, a ridosso del corso Umberto. àˆ organizzato con un semplice disegno geometrico che scaturisce dalla forma delle corti e simmetricamente suddiviso in due aiuole per parte, bordate di oleandri e strelitzie, e piantate all'interno con palme, fichi d'India, araucarie e cedri del Libano. Sei ricchi sedili marmorei di gusto barocco poggiati alle facciate e sormontati da rilievi, realizzati fra il 1770 e il 1780, danno ornamento al giardino. Singolare "vegetazione" scultorea sono le sopravvissute 62 statue di figure caricaturali, grottesche, mostruose, ma anche realistiche, che si affacciano dalle facciate prospicienti il giardino: esse, oltre a finire per caratterizzare il complesso come "Villa dei Mostri", hanno indotto molti interpreti a considerarle come frutto della fantasia anormale o della psicologia deviata del loro committente, il principe Francesco Ferdinando junior, quando potrebbero invece avere una finalità didascalico-moraleggiante tesa anch'essa a far riflettere sulla vanità e la frivolezza della società del tempo. Altri interpreti vi vedono allusioni a significati alchemici, considerando la diffusione di queste pratiche tra l'aristocrazia palermitana dell'epoca."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : formale

Strutture architettoniche : Aiuole, Balaustrata, Corte, Gruppo statuario, Statua.

Note : Araucaria, Cedro del Libano, Fico d'India, Oleandro, Strelizia.

Visitabile : aperto al pubblico

Bibliografia

Scianna Ferdinando, La villa dei mostri, Torino, 1977, Scaduto Rosario, Il trionfo della geometria. Villa Palagonia. Studi per un progetto di restauro, Palermo, 2003, Scaduto Rosario, Villa Palagonia: storia e restauro, Palermo, 2007.