Identificazione della descrizione | |
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Nome del parco | Giardino di Villa Trinità |
Data creazione | XX |
Comune | Mascalucia |
Regione | Sicilia |
Autore/Creatore | Bonajuto Salvatore, ideazione |
Proprietario | Proprietà Privata |
Coordinate | via Trinità , 34info@aziendatrinita.it |
http://www.aziendatrinita.it/ | |
Posizione | Latitudine: 37.575944 |
Longitudine: 15.054238 | |
Fonte | Cremona Alessandro, 2014 |
Il giardino di Villa Trinità si estende sulle pendici dell'Etna ed è una recente creazione dovuta al proprietario, Salvatore Bonajuto, agronomo e paesaggista. Il complesso, di proprietà dei baroni Bonajuto da almeno otto generazioni, è costituito da una casa padronale e dai terreni agricoli circostanti. La villa risale al 1609 e deve il suo nome all'attigua chiesetta della Santissima Trinità . Agli inizi dell'800 la tenuta era adibita alla produzione del vino e successivamente venne utilizzata come residenza estiva. Negli anni Sessanta del 900, Antonio Bonajuto decise di destinare gran parte della proprietà alla coltivazione degli agrumi, la cui crisi, tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, comportò un attento restauro e la destinazione attuale del complesso ad agriturismo e residenza di delizia.
Il giardino di Villa Trinità è una recente creazione dovuta al proprietario, Salvatore Bonajuto, agronomo e paesaggista. Con un attento restauro sono state recuperate le testimonianze materiali dell'attività agricola tradizionale immerse in un giardino botanico d'impianto irregolare dove prevale la vegetazione mediterranea.
"La casa padronale è oggi circondata da un giardino botanico e un agrumeto alimentati dall'antico sistema di irrigazione della "saja" (in arabo "canale"), introdotto negli agrumeti siciliani all'epoca della dominazione araba, costituito da stretti canali in terracotta che permettono la distribuzione delle acque irrigue attraverso delle chiuse. Il giardino, disposto liberamente, è attraversato da antichi camminamenti di pietra, detti "rasule", ed è arricchito da un'importante collezione di piante mediterranee ed esotiche, tra le quali figurano felci, cactus, palmizi, fichi d'India, quaranta specie diverse di iris, numerose piante aromatiche, un bagolaro centenario e lo schinus molle o "falso albero del pepe". Tra la vegetazione si affacciano antichi manufatti recuperati, come la "gebbia", una sorta di cisterna dalla quale si diramano le "saje", lo "scifo delle gru", abbeveratoio tradizionale che serviva a ristorare le gru che migravano verso sud, e le macine di frantoio realizzate con roccia lavica. Tra le aree degne di interesse naturalistico è un boschetto di roverella, pianta spontanea costitutiva del "bosco etneo" oggi pressochà© scomparso."
Definizione : Giardino
Tipologia : misto
Strutture architettoniche : Abbeveratoio, Agrumeto, Bosco, Gebbia, Giardino botanico, Macine di frantoio, Rasula, Sà ia,
Note : Bagolaro (centenario), Cactus, Falso pepe (Schinus molle), Felci, Fico d'India (Opuntia), Iris: collezione, Palmeto, Roverella (Quercus pubescens),
Misura : 3ha
"Bonajuto, Salvatore, Le saje, in "La Sicilia ricercata", II, marzo 2000, 3, pp. 73-77"