Identificazione della descrizione
Nome del parco Giardino di Boboli
Data creazione 1549-XIX secolo
Comune Firenze
Regione Toscana
Autore/Creatore Tribolo, Niccolò Pericoli (detto) architetto del giardino
Autore/Creatore Ammannati, Bartolomeo architetto del giardino
Autore/Creatore Buontalenti, Bernardo architetto del giardino
Autore/Creatore Parigi, Giulio architetto del giardino
Autore/Creatore Parigi, Alfonso architetto del giardino
Autore/Creatore Giambologna, pseudonimo di Jean de Boulogne scultore
Autore/Creatore Lorenzi, Stoldo scultore
Autore/Creatore Tacca, Pietro scultore
Autore/Creatore Michelangelo Buonarroti scultore
Autore/Creatore Del Rosso, Zanobi architetto
Autore/Creatore Fortini, Davide architetto
Autore/Creatore Bandinelli, Baccio scultore
Autore/Creatore Utens, Justus pittore
Autore/Creatore Susini, Francesco scultore
Autore/Creatore Del Tadda, Francesco scultore
Autore/Creatore Del Rosso, Giuseppe architetto
Autore/Creatore Salvini, Sebastiano scultore
Autore/Creatore Fancelli, Giovanni scultore
Autore/Creatore Vasari, Giorgio architetto
Autore/Creatore Parlatore, Filippo botanico
Autore/Creatore Mitoraj, Igor scultore
Autore/Creatore Del Tadda, Romolo Ferrucci (detto) scultore
Autore/Creatore Cacialli, Giuseppe architetto
Autore/Creatore Naccherino, Michelangelo scultore
Proprietario Proprietà Stato
Coordinate piazza Pitti, 1giardino.boboli@polomuseale.firenze.it
https://www.uffizi.it/
Posizione Latitudine: 43.762527
Longitudine: 11.248803
Fonte Giancarlo Coccioli, 2013

Cronologia

"Nel 1549 Eleonora di Toledo moglie di Cosimo I de Medici avvia la costruzione del primo nucleo del giardino su progetto di Nicolò Pericoli detto il Tribolo, morto di lଠa un anno, che vide la partecipazione di molte personalità tra cui Battista di Marco del Tasso, Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Bernardo Buontalenti. L'impianto si sviluppa sull'asse che dall'ingresso del palazzo conduce al colle del Belvedere definendo un anfiteatro di verzura con al centro la fontana dell'Oceano di Giambologna, e più in alto il vivaio con la statua di Nettuno, i frutteti laterali, la grotta e il giardino formale come si vede nella lunetta a tempera di Giusto Utens della fine del '500. Il secondo nucleo seicentesco (dal 1612 fino a metà secolo) su progetto di Giulio Parigi che si sviluppa verso Porta Romana è formato dal "viottolone dei cipressi", tre labirinti, le ragnaie e due cerchiate, l'anfiteatro dotato di una struttura in muratura diventa il principale spazio teatrale di corte. Gli ampliamenti proseguono nel '700 con il Casino del Cavaliere, il Kaffeehaus, la limonaia, la palazzina della Meridiana e in tutto l'800 (Ingresso di Annalena)."

Riassunto

"Il giardino, nato a metà del XVI secolo come naturale estensione della reggia medicea di Pitti, è considerato una delle massime espressioni dell'arte dei giardini in Europa tra Cinque e Settecento e dal 2013 è iscritto nel Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Sebbene abbia assunto col tempo una fama autonoma rispetto al palazzo per l'eccezionale complessità dell'impianto, per l'originalità degli elementi architettonici, per l'articolazione del sistema delle fontane e ancora per la copia e qualità dei gruppi scultorei presenti a formare un magnifico museo en plain air l'importanza di questo luogo è anche nella straordinaria ricchezza e varietà delle specie botaniche presenti e nelle non comuni ed elaborate espressioni dell'arte topiaria."

Descrizione

"Il giardino si estende per 40 ettari tra palazzo Pitti, il Forte Belvedere e Porta Romana ed è il risultato delle fasi costruttive che dal 1549 fino alla fine dell'800 hanno continuato ad arricchirlo. àˆ impostato su due assi principali, il primo cinquecentesco che dal cortile di Palazzo Pitti, attraversando l'Anfiteatro, la Vasca del Forcone punta in alto verso la statua gigante dell'Abbondanza a pochi metri dalle mura del Forte Belvedere, il secondo seicentesco non completamente ortogonale rispetto al primo è definito dal viale di cipressi lungo oltre 800 metri in asse con il Piazzale dell'Isolotto e con Porta Romana. All'interno di questa griglia si concatena una moltitudine di ambienti di cui descriveremo solo gli elementi più significativi. Davanti il cortile del palazzo dell'Ammannati oltre la Fontana del Carciofo di Francesco Susini e Francesco del Tadda (1641), si apre il grande spiazzo erboso dell'anfiteatro concepito già da Tribolo nel 1549 come teatro di verzura e "pietrificato" da Giulio e Alfonso Parigi dal 1618. Al centro, nel luogo dove era la fontana dell'Oceano di Giambologna (1576), poi spostata sul Piazzale dell'Isolotto), sono attualmente una vasca gigante proveniente dalle terme di Caracalla e l'obelisco del tempio di Amnone a Luxor, manufatti che nel Cinquecento erano collocati nel giardino di villa Medici a Roma. La gradinata, ritmata da edicole che ospitano statue, è cinta da alte siepi geometriche. Una doppia gradonata, separata da riquadri erbosi cinti da basse siepi, sale al terrazzamento successivo, chiuso da quinte erbose ornate da platani, dove al centro si apre il bacino quadrangolare a bordi mistilinei della Vasca del Forcone. Al centro su uno scoglio roccioso è la statua bronzea di Nettuno (1565-1568) di Stoldo Lorenzi. Al culmine della scalinata, nel punto più alto del complesso con splendida vista sulla città e sul giardino è la statua gigante dell'Abbondanza, iniziata da Gambologna e compiuta da Pietro Tacca e Sebastiano Salvini nel 1637. A destra uno scenografico ingresso circolare a doppia rampa (1793) opera di Giuseppe Del Rosso, conduce al Casino del Cavaliere, fatto costruire da Cosimo III per il figlio Giangastone nel 1700 al di sopra di quello che era un tempo una ampio deposito di acqua con allevamento di trote. àˆ oggi sede del Museo delle Porcellane. Lo precede un giardino formale un tempo dedicato alle piante officinali che venne ripristinato con piante rare da Giulio Parigi nel 1612 e oggi accoglie rose e peonie. A nord della Vasca del Forcone un viale porta al neoclassico Kaffeehaus (1776) costruito per volere di Pietro Leopoldo di Lorena su progetto di Zanobi del Rosso. Si tratta di un'elegante struttura a pianta semicircolare che termina in un cupola semisferica poggiante su tamburo finestrato. Una scalinata curvilinea a doppia rampa scende al parterre dominato dalla fontana di Ganimede di Stoldo Lorenzi, ai lati alcuni lecci secolari sono testimonianza delle antiche ragnaie del '500. Un vialetto a destra dà accesso alla piccola Grotta di Madama (1553-1555), voluta da Eleonora di Toledo e realizzata da Davide Fortini, caratterizzata da capre scolpite che affiorano dalla parete, opere di Baccio Bandinelli e Giovanni Fancelli. Seguendo il viale, oltrepassato sul lato destro il parterre geometrico del Giardino di Madama con vasca circolare al centro, si giunge in basso all'ingresso della Grotta di Buontalenti modello indiscusso di architettura fantastica. La costruzione avviata da Giorgio Vasari nel 1556-1560 venne modificata successivamente in struttura rustica per volere di Francesco I de Medici dal Buontalenti (1583-1588). Il tema, particolarmente caro al suo committente, è quello delle metamorfosi della materia dal caos informe alla palpitante bellezza delle creature viventi. La facciata a portico è tutta incrostata nell'arco e nel timpano di concrezioni geologiche che preludono alla decorazione dei tre vani della grotta dove tra rocce, stalattiti, conchiglie e rocailles fanno capolino figure di animali. Nella prima grotta ai quattro angoli i Prigioni di Michelangelo (qui in copie) sono immortalati nel drammatico sforzo di separarsi dal blocco di marmo. La seconda grotta mostra al centro il gruppo marmoreo di Elena e Paride di Vincenzo Rossi (1560), nel terzo ambiente in una fontana quattro satiri insidiano Venere che esce dal bagno, spettacolare opera del Giambologna (1570 circa). A destra della Palazzina della Meridiana, addossata a Palazzo Pitti, si può ammirare il giardino delle camelie. Più oltre si sale verso il Giardino Botanico, realizzato dal palermitano Filippo Parlatore tra il 1841 e il 1850 in un'area dove era l'orto settecentesco di cui si conservano ancora le serre degli ananassi. Vi si possono ammirare nei mesi estivi rare piante acquatiche nelle eleganti vasche. A fianco è il Prato dell'Uccellare circondato da lecci e cipressi che ospita una scultura con volto maschile di Igor Mitoraj. Percorrendo la "cerchiaia" di lecci, corridoio arboreo che risale ai lavori di Giulio Parigi nel 1612-1614, si giunge al Viottolone bordato dai cipressi secolari e disseminato di statue. àˆ l'asse seicentesco che percorre longitudinalmente tutto il giardino e ne taglia in due la parte più informale dove si conservano resti della "labirinto" e dell'area destinata alla caccia, oggi percorsa da vialetti. La fontana dei Mostaccini lungo le mura demarca la ragnaia della Pace ornata da mascheroni in pietra (1619-1621) opera di Romolo Ferrucci detto del Tadda. Il viale sbocca nel Piazzale dell'Isolotto, bordato da alte siepi di bosso e leccio, sorta di anfiteatro acquatico. Al centro del bacino ovale è l'isola, collegata a terra da due ponti e cinta da un recinto marmoreo intervallato da vasi di agrumi e di altre piante decorative, che contiene un parterre a raggi con aiuole bordate di bossi e vasi di agrumi, rose antiche e bulbi. Il complesso si deve a Giulio e Alfonso Parigi (dal 1618). Al centro domina la fontana dell'Oceano di Giambologna, commissionata da Francesco I nel 1576. Il gruppo scultoreo si poggia su una vasca marmorea posta su un alto piedistallo, mostra i tre fiumi Nilo, Gange, Eufrate accucciati sotto la figura stante di Oceano. Più oltre il Prato delle Colonne conclude l'asse del Viottolone. A pianta semicircolare cinto da alte siepi e segnato dalla splendida quinta arborea dei platani, ospita due colonne di granito rosa. I vialetti circostanti delimitati dalle siepi sono disseminati di gruppi scultorei, busti colossali antichi e statue grottesche, i Caramogi di Romolo Ferrucci. Ritornati per il viale della Meridiana si incontra la Limonaia (1777-1778), palazzina neoclassica edificata da Zanobi Del Rosso e preceduta da un parterre geometrico dove sono coltivate rose e bulbi antichi. Più oltre un viale porta all'Ingresso di Annalena (1817) complesso realizzato da Giuseppe Cacialli che comprende la palazzina e la grotticina, un piccolo portico dorico a pianta semicircolare rivestito nelle pareti di concrezioni calcaree che ospita il gruppo scultoreo di Adamo ed Eva (1616) opera di Michelangelo Naccherino."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : misto

Misura : 40ha

Visitabile : aperto al pubblico

Bibliografia

C. Acidini Luchinat, E. Garbero Zorzi (a cura di), Boboli '90, atti del convegno (Firenze, 9-11 marzo 1989), Firenze 1991, G. Capecchi, Il giardino di Boboli. Un anfiteatro per la gioia dei Granduchi, Firenze 1993, C. Medri (a cura di), Il giardino di Boboli, Cinisello Balsamo 2003, A. Contini, O. Gori, Dentro la Reggia. Palazzo Pitti e Boboli nel Settecento, Firenze 2004, D. Filardi, L' orto de' Pitti. Architetti, giardinieri e architetture vegetali nel giardino di Boboli, Firenze 2007, G. Capecchi (a cura di), Cosimo II e le arti di Boboli: committenza, iconografia e scultura, Firenze 2008.