Identificazione della descrizione
Nome del parco Orti Oricellari
Data creazione 1802-1830
Comune Firenze
Regione Toscana
Autore/Creatore Parigi,Alfonso_architetto della villa, XVII secolo, Tacca,Ferdinando_artefice delle fontane, XVII secolo, Novelli,Antonio_ideatore del giardino, entro il 1832, de Cambray Digny,Luigi_ideatore del giardino in stile inglese, Poggi,Giuseppe_Ideatore del giardino, dal 1861
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate via Orti Oricellari, 9
http://www.regione.toscana.it/-/orti-oricellari
Posizione Latitudine: 43.775684
Longitudine: 11.244418
Fonte Coccioli, Giancarlo, 2013

Cronologia

"Nascono alla fine del '400 quando Bernardo Rucellai, mercante fiorentino e committente di Leon Battista Alberti, acquista lotti di terra tra le vie della Scala, Rucellai, Palazzuolo e degli Orti Oricellari. Qui nei primissimi anni del Cinquecento sorge il Casino di spunto albertiano. Nel giardino denominato "selva" vennero collocate statue antiche di casa Rucellai e Medici. Qui si riuniva regolarmente l'Accademia Neoplatonica fondata da Marsilio Ficino. Le idee politiche filorepubblicane dell'accademia suscitarono presto sospetti soprattutto dopo la restaurazione medicea. Nel 1513 alcuni membri furono arrestati con l'accusa di voler attentare alla vita di Giuliano, di Lorenzo e del cardinale de Medici. Nel 1516 lo stesso Leone X fu spettatore nel giardino della tragedia Rosamunda di Giovanni di Bernardo Rucellai ma un nuovo complotto per attentare alla vita del cardinale Giulio de Medici portò nel 1522 all'esecuzione di Zanobi Buondelmonti e Jacopo da Diaceto nel 1523 e alla soppressione dell'Accademia. Nel 1572 i Rucellai vendettero la villa a Bianca Cappello, amante di Francesco I de Medici, che qui fece rivivere i vecchi fasti, organizzando feste mondane come narra anche la XXV novella di Orazio Malespini (Duecento novelle, 1609). A metà del XVII secolo, quando la villa passa al cardinale Giovanni Carlo de Medici, il giardino assume un'impianto all'italiana a opera di Alfonso Parigi e Ferdinando Tacca, e viene arricchito con nuove fontane progettate da Antonio Novelli in stile buontalentiano. All'inizio dell'800 il marchese Giuseppe Stiozzi Ridolfi fece adeguare il giardino allo stile inglese ad opera di Luigi de Cambray Digny, come testimoniano le incisioni di Emilio Burci (1832). Con il passaggio nel 1861 alla principessa Olga Orloff il giardino venne ancora modificato da Giuseppe Poggi che ripristinò il laghetto. Con i lavori per Firenze Capitale il giardino venne diviso in due parti da via Benedetto Rucellai. Dal 1892 è monumento nazionale."

Riassunto

"Luogo mitico delle riunioni dell'Accademia Neoplatonica nei primi anni del '500, il giardino allora denominato "selva" e disseminato di statue classiche ha subito radicali modifiche nel corso dei secoli. Fu trasformato da Alfonso Parigi e Ferdinando Tacca a metà del secolo per il cardinale Giovanni Carlo de Medici in giardino all'italiana e arricchito di grotte e della monumentale statua di Polifemo. Nell'800 venne poi adeguato ai gusti moderni prima da Luigi de Cambray Digny e poi da Giuseppe Poggi per la principessa Olga Orloff. L'apertura di via Rucellai ha privato il giardino della sua unitarietà ."

Descrizione

"Con l'apertura di via Bernardo Rucellai che ha tagliato in due il giardino si è persa la percezione dell'unitarietà del progetto. Una descrizione del giardino ai tempi del cardinale Giovanni Carlo de Medici è in un manoscritto di Francesco Settimanni (prima metà del XVIII secolo) conservato nell'Archivio di Stato di Firenze. Il cardinale "restaurallo ed arricchi e nobilitò con fabbrica, pitture, e condotti, e statue e lo ridusse un giardino nobile e delizioso con grotte, bagni, acque, selvatici, spalliere, vasi, viali, e di tutte le sorte di agrumi e fiori de' più belli che fossero in Italia, e fra gli altri vi erano alcuni viali di cedrati bellissimi che piantati in terra si conservavano senza offesa alcuna eziandio ne' più freddi inverni sotto la cura di un tal Luigi Zannini (o Tannini) suo giardiniere che vegli aveva piantati e condotti". La parte verso via della Scala è dominata dalla statua gigante di Polifemo di Antonio Novelli mentre nell'altra parte sono collocate le grotte seicentesche: quella dei Bagni e quella di Polifemo (anche detta "Antro dei venti") decorate con spugne, conchiglie e concrezioni calcaree. Oltre il giardino si intravede la sagoma della facciata neoclassica del Pantheon di Cambrai Digny con grotta sottostante anch'essa ornata di spugne e conchiglie."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : informale

Strutture architettoniche : Fontana, Grotta, Statua.

Bibliografia

Bartoli Leandro Maria, Gli Orti Oricellari a Firenze: un giardino, una città , Firenze 1991, Morolli Gabriele (a cura di), Il gigante degli Orti Oricellari, Roma 1993, Contorni Gabriella, La grotta del giardino degli orti Oricellari a Firenze, in Artifici d'acque e giardini, a cura di Lapi Ballerini Isabella, Firenze 1999, pp. 76-79, Mascalchi Silvia, La casa di delizie del card. Giovan Carlo de Medici, in Artifici d'acque e giardini, a cura di Lapi Ballerini Isabella, Firenze 1999, pp. 80-84.