Identificazione della descrizione
Nome del parco Villa medicea di Castello
Data creazione 1477-1592
Comune Firenze
Regione Toscana
Autore/Creatore Niccolò Pericoli detto il Tribolo_Architetto del giardino (1538-1550), Bernardo Buontalenti_Architeto del giardino (1558-1592)
Proprietario Proprietà Stato
Coordinate via di Castello, 47
http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/174/firenze-giardino-della-villa-di-castello
Posizione Latitudine: 43.819447
Longitudine: 11.228183
Fonte Coccioli Giancarlo, 2013

Cronologia

"La villa, oltre ad essere una delle più grandiose residenze medicee, fu anche il primo grande giardino dei Medici in ordine di tempo. Il nome della villa è legato alla presenza di un castello d'acqua in prossimità dell'acquedotto romano della Valdimarina. Il nucleo più antico era costituito da una torre difensiva del XII secolo e nel XIV secolo era detta "Il Vivaio" per le grandi vasche di pesci nello spiazzo antistante. Nel 1477 Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de Medici acquistano il complesso dalla famiglia della Stufa, e lo trasformano in una magnifica dimora signorile. Incendiata nell'assedio di Firenze nel 1529-1530, fu trasformata e ampliata da Cosimo I che nel 1538 affidò i lavori del giardino a Niccolò Pericoli detto il Tribolo secondo un complesso programma allegorico di esaltazione del potere mediceo, attribuito a Benedetto Varchi. Nel vastissimo parterre disseminato di gruppi scultorei, canali, statue furono piantate numerose specie esotiche descritte dal botanico Pierre Belon (1549) e da Montaigne (1581). Alla morte del Tribolo (1550) Davide Fortini prima, e Giorgio Vasari dal 1554, subentrarono alla direzione del cantiere. Le modifiche volute da Ferdinando I tra il 1558 e il 1592 furono eseguite da Bernardo Buontalenti, forse su precedenti indicazioni del Tribolo. Un'immagine di questa fase è nella lunetta di Justus Utens (Firenze, Museo Storico Topografico "Firenze com'era"). Ma poche saranno le modifiche nei secoli XVII e XVIII: nel primo Seicento Cosimo III creò una raccolta di gelsomini, nel 1785 la fontana di Fiorenza venne spostata nella vicina Villa la Petraia e sostituita con quella di Ercole e Anteo. Con il ritorno dei Lorena nel 1818 venne realizzato un viale di collegamento fra le due ville, il vigneto e la ragnaia a est della villa di Castello furono trasformati in bosco all'inglese. Pervenuta ai Savoia, la villa è dal 1919 proprietà dello Stato, dal 1972 è sede dell'Accademia della Crusca."

Riassunto

La villa fu una delle più grandiose residenze medicee, il suo giardino, il primo realizzato dai Medici, è un modello indiscusso di giardino all'italiana secondo il modello albertino del grandioso parterre geometrico. Vede la luce a partire dal 1539 su progetto del Tribolo, secondo un complesso programma allegorico di esaltazione dinastica attribuito a Benedetto Varchi, ma vi lavorarono successivamene Davide Fortini, Giorgio Vasari, Bernardo Buontalenti e Bartolomeo Ammanati, autore della celebre Fontana dell'Appennino.

Descrizione

"Il lungo viale alberato che conduce a uno ampio spiazzo erboso con basso recinto in pietra su cui affaccia la villa era originariamente formato da una "cerchiata" di gelsi è idealmente metteva in comunicazione la villa con l'Arno. Il semplice prospetto a due livelli segnato dal portale bugnato sormontato da un balcone e dalle finestre inginocchiate al piano terra mostra una leggera asimmetria nel ritmo delle aperture. Diversamente da quanto appare nella veduta di Utens, l'asse di simmetria dell'attuale giardino, marcato dalla fontana di Ercole e Anteo, è spostato a sinistra rispetto al portale. La fontana originaria con allegoria di Firenze era un tempo cinta da un boschetto di allori e mirti e venne trasferita nella vicina villa "La Petraia" e sostituita qui dal gruppo scultoreo bronzeo realizzato nel 1560 da Bartolomeo Ammannati e Pierino da Vinci (di cui oggi si può osservare il calco). Il giardino cinto da mura si sviluppa su tre ampi terrazzamenti digradanti. Il primo è scandito da 16 aiuole quadrate di bosso con disegni geometrici e al centro la fontana di Ercole e Anteo. Più in alto nel Giardino degli Agrumi, delimitato a i lati dalle serre dove le piante vengono ricoverate nella stagione fredda, è esposta la rinomata collezione di più di 500 vasi di agrumi. Da qui un portale tuscanico settecentesco introduce alla Grotta degli Animali, progettata dal Tribolo e completata da Vasari, formata da due camere comunicanti con pareti interamente decorate con concrezioni calcaree, conchiglie e ciottoli. In entrambi vani sono vasche di marmo sormontate da vari animali scolpiti in pietre di vari colori a formare un insieme di particolare suggestione. Sul pavimento in mosaico policromo sono posti zampilli più o meno nascosti per sorprendenti giochi d'acqua. Salendo una scala si giunge alla Fontana dell'Appennino (1563-1565) di Bartolomeo Ammannati, che raffigura un vecchio si ripara dal freddo con le braccia. Ai lati del grande spazio centrale sono due giardini segreti: da un lato il cosiddetto "Ortaccio" dove sono raccolte piante aromatiche, dall'altro la "Stufa dei Mughini", serra calda dedicata alla collezione di gelsomini provenienti da Goa di Cosimo III. Le collezioni del giardino sono state recentemente arricchite con acquisti di azalee, peonie e rose antiche."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : informale

Visitabile : aperto al pubblico

Bibliografia

C. Acidini, G. Galletti, Le ville e i giardini di Petraia e Castello, Pisa 1992, I. Lapi Ballerini, Niccolò Tribolo e la Grotta degli Animali a Castello, in I. Lapi Ballerini, L. Medri (a cura di), Artifici d'acque e giardini, Firenze 1999, pp. 268-283, D. Duport, Le jardin et la nature. Ordre et varià©tà© dans la littà©rature de la Renaissance, Genève 2002, M. Zimmermann, Le jardin de Cosme Ier à Castello, Rà©flexions sur le manià©risme et l'histoire de l'art, in J. Galard (a cura di), Ruptures: de la discontinuità© dans la vie artistique, Paris 2002, pp. 72-99, A. Battini, Il giardino di Villa Medicea di Castello, s.l. 2003, Ch.Bertsch, Gartentheorien. Anmerkungen zum Garten der Villa Medicea in Castello sowie zum Bauwagen (Wegwarte) von Lois Weinberger, in L. Madersbacher, Th. Steppan (a cura di), De re artificiosa. Festschrift fà¼r Paul von Naredi-Rainer zu seinem 60. Geburtstag, Regensburg 2011, pp.123-142.