Identificazione della descrizione | |
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Nome del parco | Villa Peyron al Bosco di Fontelucente |
Data creazione | XVI secolo, 1914-1919, 1930-1970 circa |
Comune | Fiesole |
Regione | Toscana |
Autore/Creatore | Giovannozzi, Guido architetto |
Autore/Creatore | Peyron, Paolo committente e ideatore del giardino |
Proprietario | Proprietà Privata |
Coordinate | via Vincigliata, 2info@bardinipeyron.it |
http://www.bardinipeyron.it | |
Posizione | Latitudine: 43.805437 |
Longitudine: 11.323199 | |
Fonte | Giancarlo Coccioli, 2013 |
L'area dove sorge la villa situata in un'area boschiva delle colline di Fiesole era già abitata in epoca etrusca, come dimostrano tracce di mura ciclopiche presenti nel parco. La villa cinquecentesca appartenuta alla famiglia pistoiese dei Biagini, venne completamente trasformata dall'architetto eclettico fiorentino Ugo Giovannozzi allievo di Riccardo Mazzanti su incarico di Angelo Peyron, importante imprenditore tessile torinese trasferito a Prato e grande collezionista di armature, che nel 1914 aveva acquistato il complesso comprendente l'antica sorgente di Fontelucente, una fonte naturale appartenuta alle suore Mantellate Serve di Maria. Nel 1919 alla morte di Angelo Peyron, quando la villa passò in eredità al figlio minorenne Paolo, l'edificio era praticamente concluso. Nel 1934 questi si stabilଠnella villa e iniziò il vasto processo di ideazione e realizzazione del magnifico giardino. Per finanziare i lavori vendette la collezione di armature del padre e non volle affidarsi a un architetto paesaggista ma si avvalse dei soli consigli della sua governante Ines Julia Zanaga. La prima trasformazione sul retro del giardino è l'abbattimento di una parte di bosco che oscurava la visuale, segue lo scavo di una serie di terrazze che diradano verso Firenze sull'asse nord-sud. Nascono poi la cappella con il suo giardino, uno spazio per la musica dedicato a Riccardo Muti, il lago, e disseminate nel parco trenta fontane e una miriade di statue alcune provenienti da una villa nel Brenta. Paolo Peyron ha donato la villa nel 1998 all'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ad essa (e al Giardino Bardini) ha dedicato la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.
In tenera età Paolo Peyron eredita la sorgente di Fotelucente, con villa, cappella e ampio bosco, acquistati dal padre Angelo imprenditore tessile nel 1914. Dal 1930 avvia un processo di trasformazione del bosco in giardino eclettico e lo dota di una straordinario sistema di fontane alimentate dalla sorgente e dal lago artificiale. Il giardino articolato su più terrazzamenti degradanti verso Firenze è il risultato di una metamorfosi durata più di quaranta anni frutto esclusivo della passione e del gusto del suo proprietario.
Il giardino è il risultato di un processo di trasformazione paesaggistica integrale, durato un'intera vita, che ha coinvolto non soltanto la villa e il giardino, ma il bosco, il parco, il lago e persino la parte agricola produttiva che ha modificato il suo aspetto secondo il gusto personale del committente. La parte residenziale è formata da due edifici principali. Da una parte la villa signorile di origine cinquecentesca a pianta quadrata con torre, che mostra un rivestimento in pietraforte, dall'altra una struttura con pianta a L caratterizzata da una merlatura non inusuale nell'architettura eclettica residenziale di primo '900. A sud è il lago artificiale scavato per alimentare l'imponente sistema di fontane. Davanti alla villa si apre il grande parterre formato da due ampie terrazze digradanti che puntano a sud-ovest verso l'imperdibile vista di Firenze, tra i numerosi cipressi e abeti che lo circondano. Nel primo terrazzamento, risalente alla prima fase di ristrutturazioni volute da Angelo Peyron, le aiuole bordate da doppie siepi di bosso contengono rose e bossi potati in forma sferica, al centro è una fontana in bronzo di stile neorinascimentale. Nel secondo terrazzamento cinto da balaustre adorne di vasi e statue, il giardino formale è quadripartito da aiuole bordate da doppie siepi di bosso con al centro una fontana, a sud oltre il muretto e il camminamento centrale è la cappella con il suo parterre geometrico dove svettano alcuni cipressi. Più in basso si accede ad altre quattro terrazze più ridotte che accolgono un'aiuola geometrica rettangolare, una vasca, un'aiuola ellittica, un piccolo rondò con al centro una quercia potata a ombrello. Il giardino è composto poi da un susseguirsi di camere vegetali, suggestivi ambienti all'interno del bosco di grandi pini, querce, lecci e cerri secolari: l'Angolo del Tè con statua di Pan, più in basso il Laghetto giapponese, dove una fonte rustica artificiale ospita la statua dell'abbondanza, un Tempietto a pianta circolare trasformato in fontana, luogo deputato per la conversazione, un Pergolato davanti a una piccola grotta ricavata nell'ex-conigliera con sei colonne in terracotta, il Viale dei Cipressi fiancheggiato da statue forma una sorta di galleria arborea che risale verso la villa e lambisce una fontana e il gruppo scultoreo di Ercole e Caco. A sud della villa, scendendo la scalinata a doppia rampa verso il lago artificiale, si incontra una terrazza a semicerchio, dominata da una fontana con tre vasche su piedistallo, dedicata al direttore d'orchestra Riccardo Muti, frequentatore del giardino, tra le ampie scalinate che scendono al lago e la balaustra sono quattro statue di putti musicanti. Tutto intorno è il vasto parco che comprende il bosco e più oltre i campi coltivati a ulivi e viti.
Definizione : Giardino
Tipologia : misto
Misura : 40ha
Visitabile : parzialmente aperto al pubblico
I. Romitti (a cura di), Il bosco di Fonte Lucente Il racconto del giardino e della villa di Paolo Peyron, Firenze 1997, I. Romitti, M. Zoppi, Guida ai giardini di Fiesole, Firenze 2000, pp. 167-176, I. Romitti (a cura di), Il giardino del Bosco di Fonte lucente. Indagini conoscitive per un piano di governo del giardino, Firenze 2001.