Identificazione della descrizione
Nome del parco Giardino Alpino Antonio Segni
Data creazione 1968
Comune Taibon Agordino
Regione Veneto
Coordinate località Col Negro di Pelsa - Monte Civettaposta@caiconegliano.it
http://www.caiconegliano.it/giardino-botanico
Posizione Latitudine: 46.356133
Longitudine: 12.031944
Fonte Cremona, Alessandro, 2013

Cronologia

Il Giardino è adiacente al Rifugio Mario Vazzoler, le due strutture sono gestite dalla Sezione CAI di Conegliano (TV) e fanno parte del Gruppo Montuoso del Civetta. àˆ situato in un notevole paesaggio alpino a 1724 m di quota, nel cuore delle Dolomiti, e gode della vista delle impressionanti pareti verticali della Torre Venezia (2337 m) e della Torre Trieste (2458 m). Nel 1963, in seno alla sezione CAI Coneglianese, maturò l'idea di istituire un Giardino Botanico Alpino per poter far conoscere la bellezza e la diversità della flora alpina dolomitica. Le fasi del lavoro furono divise tra i soci volontari della sezione Coneglianese e il Corpo Forestale di Belluno che, operando in sinergia, portarono a termine la recinzione dell'area, la creazione degli ambienti alpini tipici e la messa a dimora delle piante. Il Giardino, inaugurato nel giugno 1968, fu intitolato all'allora Presidente della Repubblica Antonio Segni. La gestione attuale del giardino è affidata alla sezione CAI di Conegliano, che si avvale dell'operato di volontari per la manutenzione, la messa in posa delle targhette identificative durante il periodo di apertura, l'organizzazione di visite guidate. La geomorfologia della zona, caratterizzata dai ghiaioni e dalle rupi dolomitiche, la rende culla di numerose specie alpine endemiche del settore orientale dell'arco alpino.

Riassunto

Il Giardino è situato in un notevole paesaggio alpino a 1724 m di quota, nel cuore delle Dolomiti, e ospita circa 180 specie vegetali tipiche dell'ambiente montano.

Descrizione

"Secondo il censimento floristico effettuato nel 2009, il Giardino ospita circa 180 specie vegetali tipiche dell'ambiente montano e si articola principalmente in due sezioni: la prima è lasciata all'evoluzione naturale, la seconda propone i principali ambienti alpini e dolomitici. La zona libera è caratterizzata della pecceta subalpina, formazione boschiva il cui albero guida è l'abete rosso (Picea excelsa) assieme al larice, al faggio, al maggiociondolo alpino, al sorbo degli uccellatori e a numerosi salici, dalla vegetazione ad arbusti contorti di pino mugo (Pinus mugo), rododendro, mirtilli, ginepri, salici, lonicere, in questa sezione è possibile osservare con facilità numerosi esemplari dell'orchidea per eccellenza: la scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), specie rara per la quale son state adottate misure di protezione a livello nazionale ("Lista Rossa") e comunitario ("Direttiva Habitat"). Sono state inoltre create artificialmente una zona umida, una zona di risorgiva e tre piccole roccere con materiale lapideo di matrice litologica differenziata (porfidi, filladi, arenarie) che non sono presenti in loco, ma costituiscono tipici ambienti di altre zone alpine bellunesi. Nelle aiuole che riproducono gli ambienti dei ghiaioni e delle rupi dolomitiche si possono osservare le fioriture del raponzolo di roccia (Physoplexis comosa) e dell'aquilegia di Einsele (Aquilegia einseliana), due specie erbacee endemiche delle Alpi Orientali. Sono presenti anche specie usate come piante officinali, quali l'erba imperatoria (Peucedanum ostruthium) o il millefoglio (Achillea millefolium). All'interno del Giardino esiste una rete di sentieri in cui è possibile soffermarsi ad ammirare le singole specie floristiche avvalendosi delle indicazioni riportate su appositi leggii collocati a lato delle piante stesse."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : alpino

Note : Abete rosso, Aquilegia di Einsele, Erba imperatoria, Faggio, Ginepri, Larice, Lonicera, Maggiociondolo alpino, Millefoglio, Mirtilli, Orchidea: la scarpetta di Venere, Pino mugo, Raponzolo di roccia, Rododendro, Salici, Sorbo degli uccellatori.

Misura : 5000mq

Visitabile : aperto al pubblico