Identificazione della descrizione | |
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Nome del parco | Villa Manzoni |
Data creazione | 1924-1925 |
Comune | Roma |
Regione | Lazio |
Autore/Creatore | Brasini Armando, progettista |
Proprietario | Proprietà Ente straniero in Italia |
Coordinate | Via Cassia, 473roma@mfa.kz |
Posizione | Latitudine: 41.957073 |
Longitudine: 12.455177 | |
Fonte | Santolini Sandro, 2014 |
"La villa venne fatta edificare dal committente Gaetano Manzoni a partire dal dicembre 1923, mese in cui venne presentata al Governatorato di Roma, la richiesta di licenza edilizia, su progetto dell'arch. Armando Brasini (1879-1965). Nostante il progetto sia sicuramente riferibile al Brasini, nella domanda compare soltanto il nome di Guido Beretta, ingegnere specializzato nella costruzione di villini, probabile direttore dei lavori. Lo sterro per le fondamenta iniziò nel 1924, quando Gaetano Manzoni venne nominato ambasciatore a Mosca, il primo presso il governo dei Soviet, e furono ultimati nel 1925. Pochi anni dopo il conte Manzoni chiese un'ulteriore licenza edilizia per l'allargamento di alcuni ambienti di servizio. Il propietario tuttavia, nominato dal 1927 ambasciatore a Parigi, risiedette nella villa soltanto quattro anni, dal 1933, quando fu messo a riposo e nominato Conte e Senatore dal re Vittorio Emanuele III, alla sua morte nel 1937. A Villa Manzoni venne firmato Il 24 giugno 1940 l'armistizio tra Francia e Italia, dopo la caduta di Parigi. Dopo la guerra, tra il 1945 ed il 1952 la villa divenne ristorante e locale notturno, per poi passare nel 1953 all'Istituto Nazionale di Previdenza dei Dirigenti di Aziende Industriali (INPDAI), che l'ha lasciata cadere in uno stato di totale abbandono. Nel 1972 il Ministero della Pubblica Istruzione diede parere negativo al riconoscimento storico-artistico della villa. L'opera di controllo effettuata dalle associazioni ambientaliste, in primo luogo "Italia Nostra", ha portato ad ottenere l'applicazione di un vincolo ambientale e paesistico nel 1975, ai sensi della legge n. 1497/1939. Nel 1976 l'INPDAI propone al Comune di Roma la cessione gratuita di Villa Manzoni e di tutto il parco annesso all'edificio in cambio della concessione di edificabilità su una porzione di terreno di una cubatura di circa 35.000 mc. in zona F/1 o M/2. Con deliberazione n. 3372 del 31 luglio 1978 il Consiglio Comunale adottò la Variante Generale di P.R.G. della XX Circoscrizione, che per Villa Manzoni teneva conto degli accordi di indirizzo intercorsi tra l'INPDAI ed il Comune di Roma. L'intera area di Villa Manzoni è stata infatti destinata a zona M/2 e nella delibera di adozione era prevista la cessione gratuita della villa e del parco in cambio di una quota di edificabilità mediante la stipula di una apposita convenzione. Su sollecitazione della II Ripartizione del Comune di Roma, l'U.S.P.R. condizionò la stipula della convenzione alla approvazione da parte della Regione Lazio della Variante Generale della XX Circoscrizione: ma l'iter di approvazione non venne mai completato, facendo scadere nel 1981 la "Variante" e le misure di salvaguardia in essa previste. Il Ministero dei Beni Culturali emanò Il 6 settembre 1983 un vincolo archeologico su tutta l'area del parco, ai sensi della legge n. 1089/1939. Successivamente, nel 1985, un incendio doloso fece crollare una parte del tetto e sempre alla mano dell'uomo si deve la distruzione di alcuni muri di tramezzo. Nel 1986 l'INPDAI procedette a lavori non risolutivi di tamponatura. Il 21 maggio 1993 il Consiglio dell'allora XX Circoscrizione chiese al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali di apporre il vincolo storico-artistico su Villa Manzoni e di procedere alla sua acquisizione: il 31 luglio dello stesso anno un secondo incendio appiccato in tre diversi punti della villa distrusse numerose alberature e causò il crollo di un'ulteriore parte del tetto. Nel bilancio di previsione per l'anno 1996 il Consiglio Comunale stanziò 4 miliardi delle vecchie lire per l'esproprio del complesso monumentale, da ricavare con l'alienazione dei beni del Comune, poi però non accantonati. Il 20 febbraio 1998 il Consiglio Comunale approvò il bilancio di previsione per il 1998 portando a 7 miliardi delle vecchie lire lo stanziamento per l'esproprio, senza che in seguito si procedesse ad acquisire nulla, anche per l'opposizione dell'INPDAI, che come proprietario dell'immobile richiedeva 12 miliardi. Si arrivò cosଠal 25 febbraio del 2003 quando, a seguito della cartolarizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, Villa Manzoni è stata venduta ad un'asta gestita per conto del Ministero dell'Economia dalla "SCIP" (Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici) e dal Consorzio privato G6 advisor: ad aggiudicarsi l'asta è stato il "Carlyle Group" per 3.311.799,73 euro, vale a dire per circa la metà dei 12 miliardi delle vecchie lire che pretendeva 'INPDAI. Il Comune di Roma, anzichà© esercitare il diritto di prelazione, che vige per ogni bene vincolato e che gli avrebbe consentito di acquistare l'intero complesso allo stesso prezzo e comunque a meno dei 7 miliardi preventivati per l'esproprio anni prima, su impegno dell'allora Assessore al Patrimonio Claudio Minelli garantଠ"il recupero virtuoso" di questo patrimonio. Tuttavia il 28 maggio 2004 si tramutò in una alienazione avvenuta per il tramite della "Cerep Italy Three" S.r.l. a favore del Governo della Repubblica del Kazakistan, che per 5.500.000 euro ha acquistato il complesso di Villa Manzoni per insediarvi la propria ambasciata, che tuttavia non ha comprato l'intero parco di 9 ettari circa."
Villa Manzoni, posta in posizione panoramica sulla collina che domina la valle del fosso dell' Acquatraversa, sulla via Cassia, costituisce un tipico esempio di villa suburbana novecentesca di stampo accademico. Dall'ampio piazzale antistante la facciata, si scende verso il parco dominato da un boscho di cipressi e pini romani il cui impianto risale al progetto originario del complesso dell'architetto Armaldo Brasini.
"La villa, posta sulla collina che domina la valle del fosso di Acquatraversa, costeggiata dalla via Cassia e dalla via Cassia Vecchia, à© circondata da un parco di circa 9 ettari. La costruzione ha i caratteri e i componenti accademici della villa suburbana, tra cui il portico e l'altana, il linguaggio decorativo è in stile barocco, come evidente dalle cornici delle finestre in peperino emergenti su pareti intonacate. L'edificio è in posizione panoramica, con un ampio piazzale antistante la facciata sostenuto da un terrapieno. Il parco presenta un boschetto di cipressi e pini domestici, che in planimetria hanno l'aspetto di un cuore con la punta rivolta verso sud. Sul lato occidentale della palazzina era stata ricavata la serra, posta davanti ad una collinetta che presenta alla sua base l'entrata di una galleria, dal cui interno si diramano tutta una serie di cunicoli, forse riconducibili all'antica città di Veio. Negli anni "˜30 del '900o la famiglia Manzoni commissionò all'arch. Clemente Busiri Vici un progetto di sistemazione del giardino della villa, mai realizzato a causa della guerra e conservato, tuttora inedito, nell'archivio dei Busiri Vici."
Definizione : Parco
Tipologia : informale
Strutture architettoniche : Palazzina di residenza
Misura : 20ha
Visitabile : accessibile con permesso
"Consoli Gianpaolo, Villa Manzoni, in Campitelli Alberta (a cura di), Le Ville di Roma dal 1870 al 1930, Roma 1994, pp. 173-174, Pallegrin Luigi, Armando Brasini, in "Casabella" n. 417, Capozucca Fabiana, Cucchetto Francesco, Villa Manzoni, tesi di laurea in Restauro Architettonico nella Facoltà di Architettura dell'Università di Roma "La Sapienza", relatore prof. Giovanni Carbonara, luglio 1993, AA. VV. , Armando Brasini e Villa Manzoni, Atti del convegno di studi tenuto il 10 dicembre 1996 presso Villa Brasini, Roma 1997."