Il Giardino è un microcosmo vitale di arte, natura, collezione di piante, periodiche manifestazioni, accoglienza generosa. Si scende lungo un sentiero a mezza costa nella valletta con l'abitazione, i laboratori, la collezione di Paul Wiedmer e di altri artisti, invitati a realizzare un'opera stimolati dalle suggestioni del luogo. L'ambiente naturale è rispettato, il fondovalle si perde in lontananza, il torrente Rio Chiaro scorre tra i massi e la vegetazione ripariale, le spallette di bosco fanno da sfondo. In armonia con il contesto naturale vi sono i segni dell'antico lavoro dell'uomo: sono stati recuperati i muri a secco, i vasconi dell'acqua, la legnaia, il casale ora laboratorio-officina dell'artista, gli annessi rurali, ognuno con una funzione. Le sculture di Wiedmer accolgono il visitatore: grovigli di ferro dove crepitano le fiamme, sculture ferrigne, che si stagliano sullo sfondo della fitta vegetazione, evocano altre esplosioni in questa terra di vulcani, opere architettoniche come il Tempio di Fuoco o Palazzo con 21 colonne, animate dal fuoco guizzante, si posano sulla luce calma del prato. Un fitto boschetto di bambù si sposa a una densa siepe di bosso, in un inedito accostamento, si incontrano un banano e un lillà , gardenie e gelsomini profumati, un'araucaria colonnare e un acero giapponese, le erbe aromatiche e il sottobosco. In un angolo ombroso, quasi un antro tra i massi e l'intrico della vegetazione, il grande schermo d'acciaio ricurvo di Attilio Pierelli del 1997, Colloquio antico, riflette altre sculture, altre piante, altro cielo, suscitando profonde emozioni: il nuovo e l'antico dialogano, come sempre.