Identificazione della descrizione
Nome del parco Giardino del Castello Sforza Cesarini
Data creazione 1975-1976
Comune Rocca Sinibalda
Regione Lazio
Autore/Creatore Ippolito Pizzetti progettista
Proprietario Proprietà Privata
Coordinate Via degli Archiinfo@manieri.it
http://www.roccasinibalda.eu
Posizione Latitudine: 42.277180
Longitudine: 12.927068
Fonte Santolini Sandro, 2013

Cronologia

Il castello, sorto su un forte longobardo dell'VIII secolo, venne ricostruito da Baldassarre Peruzzi per il cardinale Alessandro Cesarini negli anni Trenta del XVI secolo. Oggi appartiene alla famiglia De Stefani che ha intrapreso una lunga campagna di restauri del complesso ancora in corso. Al secondo piano è un ampio salone con affreschi riproducenti i feudi del Principato di Rocca Sinibalda: Belmone, Antuni, Pantana e naturalmente la stessa Rocca Sinibalda. Segue una fuga di stanze con affreschi cinquecenteschi di influsso raffaellesco e michelangiolesco. Una scala a chiocciola che parte dal pianerottolo antistante il salone conduce alla sommità del castello, con splendida vista panoramica.

Riassunto

Il castello, di origini longobarde, venne ricostruito da Baldassarre Peruzzi per il cardinale Alessandro Cesarini negli anni Trenta del XVI secolo. Oggi appartiene alla famiglia De Stefani che ha intrapreso una lunga campagna di restauri del complesso, ancora in corso. Il giardino, prezioso esempio di giardino pensile, di impianto formale, è stato creato all'interno del castello alla metà degli anni Settanta del XX secolo, su progetto di Ippolito Pizzetti.

Descrizione

Alla destra della porta di accesso al cortile del castello, superando un androne sul quale sporge uno sperone di roccia, si entra nello splendido giardino pensile. Il giardino, ricreato negli anni '70 del XX secolo dal paesaggista Ippolito Pizzetti, occupa il terrazzamento racchiuso dalla prima cinta muraria del castello. Lo spazio è articolato e movimentato, disposto su più livelli, racchiuso tra le pareti della rocca e gli spalti che per tre lati si affacciano sulla valle sottostante. Un primo ambiente è sottolineato da un bordo erbaceo a prevalenza di aquilegie bianche in varietà orticole (Aquilegia vulgaris) e pervinche (Vincola major), e, sulla sinistra, da alberi e arbusti tra cui Prunus subhirtella, Taxus baccata, Coccolus laurifolius etc.. Ai lati dell'arco d'ingresso sono presenti due agrifogli, alla base cespugli di Skimmia japonica, altro arbusto sempreverde dalle bacche rosse, molto simile all'agrifoglio. Il vialetto d'ingresso si apre su una piccola radura, delimitata da alte siepi di camelie a fioritura primaverile e invernale, sottolineate da bordi di ortensie. Nello spazio, delimitato da siepi di sempreverdi e specie sfoglianti, sono presenti anche aiuole con ellebori e acanti (Acanthus mollis) e alte bordure di lauroceraso (Prunus laurocerasus). Si accede successivamente a un roseto, delimitato verso l'esterno da una siepe a prevalenza di viburno, sulla sinistra, è uno spazio rettangolare chiuso da un muro con una immagine sacra in stucco oggi molto deteriorata. Da questo spazio erboso si può risalire a un pergolato di rose e da questo a un belvedere su diversi ripiani raccordati da gradoni erbosi. Dal piano del belvedere, costeggiando siepi di bosso, ligustro e mirto si giunge a un prato con al centro un piccolo bacino d'acqua bordato da mattoni e circondato da una siepe di bambù, con adiacente siepe di camelia (Camellia sasanqua) dalle gradevoli infiorescenze color rosa pastello, ninfee e iris d'acqua. Verso sud ovest lo spazio è delimitato da un grande spalto-aiuola arborato che si affaccia verso la porta del borgo in cui compaiono olivi, osmanti, ligustri, lavanda, cisti e rose.

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Misura : 500mq

Visitabile : aperto al pubblico

Bibliografia

G.M. Guarrera, P.M. Guarrera in P. M. Guarrera (a cura di), Ville storiche, parchi e giardini del Lazio, Roma 1999, cat. 9, pp. 143-149, Ch.L. Frommel, Baldassarre Peruzzi, 1481-1536, Vicenza 2005, p. 297.