Identificazione della descrizione
Nome del parco Giardini del Quirinale
Data creazione XVI-XIX
Comune Roma
Regione Lazio
Autore/Creatore Girolamo da Carpi
Autore/Creatore Tommaso Ghinucci
Autore/Creatore Ferdinando Fuga
Coordinate Via del Quirinale
http://www.quirinale.it/qrnw/statico/palazzo/luoghi/Giardini/giardini.htm
Posizione Latitudine: 41.902155
Longitudine: 12.489509

Cronologia

"Sorto su una preesistente residenza del cardinale Oliviero Carafa, all'inizio del XVI secolo, passata poi al cardinale Ippolito d'Este, alla metà del medesimo secolo, l'attuale palazzo venne edificato a partire dal 1583 per volontà del papa Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585). Questi diede inizio alla costruzione di una residenza estiva, in una zona della città , il Quirinale, ritenuta, per altitudine e posizione, più salubre del Vaticano e del Laterano. Il progetto venne affidato all'architetto Ottaviano Mascarino, la cui fabbrica è oggi individuabile nella testata nord del Cortile d'Onore, caratterizzata da una facciata a duplice loggia sormontata dalla torre panoramica, nota come "torre dei venti", successivamente sopraelevata con la realizzazione del campanile a vela, su progetto di Maderno e Borromini. La morte del Papa Boncompagni, nel 1585, impedଠal Mascarino di avviare un secondo progetto, che prevedeva l'ampliamento dell'edificio per trasformarlo in un grande palazzo con un vasto cortile interno. Sarà Paolo V Borghese (1605-1621) a completare i lavori sulla parte principale del palazzo, preoccupandosi di qualificare la residenza pontificia in modo tale da renderla adeguata ad ospitare la corte pontifiicia. Questi affidò il cantiere all'architetto Flaminio Ponzio, che realizzò l'ala verso il giardino, la sala del Concistoro, oggi Salone delle Feste e la Cappella dell'Annunziata, decorata dal 1609 al 1612 da Guido Reni. Con l'acquisizione di nuovi terreni da parte di Urbano VIII Barberini, il complesso venne esteso verso oriente a vantaggio delle dimensioni del giardino, e venne realizzato il possente muro di cinta perimetrale, in parte conservato su via dei Giardini. Successivamente Gian Lorenzo Bernini disegnò per papa Alessandro VII il corpo di fabbrica detto "Manica Lunga", su l'attuale via del Quririnale, realizzandone il primo tratto nel 1657-1659, poi completato da Ferdinando Fuga, tra il 1730 e il 1732, per papa Clemente XII. Durante la breve occupazione napoleonica il palazzo fu saccheggiato di molte delle opere d'arte, tuttavia Napoleone non fece in tempo ad utilizzare il Quirinale come residenza privata. Tornato al Pontefice il complesso fu nuovamente destinato a residenza estiva fino al 1870, quando con l'Unità d'Italia, divenne residenza del re. I Savoia durante il loro soggiorno modificarono molti saloni per adattarli alle esigenze della corte. L'antica Sala Regia fu trasformata nell'attuale l'attuale Salone delle Feste, usato per ricevimenti e come salone da ballo, si realizzò la raffinata decorazione neo-rococò della Sala degli Specchi, e si modificarono gli appartamenti pontifici nel nucleo antico del palazzo, per adattarli alla vita della famiglia Reale. Con la fine della monarchia il palazzo divenne residenza del Presidente della Repubblica."

Riassunto

"La storia del Giardino del Palazzo del Quirinale, circa quattro ettari, è legata all'evoluzione del complesso monumentale. All'inizio del XVI secolo già villa Carafa o "vigna di Napoli", lungo l'antica Strada Pia (via del Quirinale). Il cardinale Ippolito d'Este nel 1550 trasformò la villa e affidò a Girolamo da Carpi e Tommaso Ghinucci il progetto del giardino. Una scalinata portava alla zona inferiore del complesso, il "giardino d'abbasso", in cui si trovava un ninfeo con statue di Apollo e le Muse, la cosiddetta "Fontana grande" estense, trasformata alla fine del Cinquecento nella Fontana dell'Organo, tuttora esistente. Sotto Gregorio XIII Boncompagni, venne edificato il palazzo papale del Quirinale, il suo successore Sisto V Peretti, tramite l'Acquedotto Felice, garantଠl'approvvigionamento idrico. Trasformazioni profonde del giardino caratterizzarono il XVI secolo con Paolo V Borghese e Urbano VIII Barberini: la proprietà fu ampliata verso le Quattro Fontane con la ex Vigna Boccacci e il livellamento dell'antico collis salutaris. Sotto Benedetto XIV, nel 1741-43, Ferdinando Fuga realizzò l'elegante Coffee House. Con Gregorio XVI (1831-1846) furono riorganizzate le grandi alberature, accentuando il gusto inglese mediante viali curvilinei con gruppi arborei e la piantumazione di specie esotiche presso il palazzo. Inoltre, presso l'ala est fu impiantato un labirinto arboreo con obelisco al centro e fu sistemata l'elegante fontana dell'architetto Filippo Martinucci. Re Umberto I, su progetto dello scultore Giulio Monteverde, fece realizzare la "Fontana di Caserta" di fronte al Coffee-house. Sempre ai Savoia si devono il canale d'acqua per i battelli e la villetta alpina fin de siècle. La Presidenza della Repubblica ha avviato negli ultimi due decenni un'opera di recupero conservativo dei giardini."

Descrizione

"Il vasto complesso del Palazzo del Quirinale racchiude al suo interno un giardino di circa quattro ettari, la cui storia è strettamente connessa con l'evoluzione del complesso monumentale. Il sito era occupato all'inizio del XVI secolo da numerose ville nobiliari, tra cui la villa Carafa, denominata "vigna di Napoli", per le origini partenopee della famiglia. Questa includeva due edifici residenziali, ubicati a nord e a sud di un'area di giardini, pergolati e cortili, lungo l'antica Strada Pia, l'odierna via del Quirinale, separati da un muro di cinta dal giardino formale posto nella zona orientale della proprietà . La villa Carafa fu abitata alla metà del XVI secolo dal cardinale Ippolito d'Este, che nel 1550, trasformò la residenza in una delle dimore più eleganti di Roma, affidando il progetto di sistemazione del giardino a Girolamo da Carpi e Tommaso Ghinucci, che ne fecero uno spazio articolato in viali, padiglioni e aiuole, con accesso tramite un viale parallelo alla Strada Pia. Da questo viale, un percorso a tridente convergeva ad un padiglione centrale con un ninfeo ornato da statue antiche e qui nel Settecento sarà costruita la Coffee House. Una scalinata permetteva di raggiungere in direzione Trevi la zona inferiore del complesso, il "giardino d'abbasso", in cui si trovava un ninfeo, la cosiddetta "Fontana grande" estense, trasformata alla fine del Cinquecento nella Fontana dell'Organo, tuttora esistente. Sisto V Peretti (1585-1590) dotò i giardini di acqua per l'alimentazione delle fontane grazie alla realizzazione dell'Acquedotto Felice, cosଠdenominato dal suo nome di battesimo. Il giardino ritornò ad avere un ruolo di rilievo con Clemente VIII Aldobrandini (1592-1605), che favorଠla sistemazione di alcune fontane create da Ippolito d'Este e fece edificare la monumentale Fontana dell'Organo, celebre per gli impianti musicali azionati dalla caduta delle acque e per la ricchezza degli apparati decorativi. Agli inizi del XVI secolo Paolo V Borghese (1605-1621) realizzò una profonda trasformazione del giardino, completata da Urbano VIII Barberini (1623-1644) con l'ampliamento della proprietà e l'inclusione della ex Vigna Boccacci, facendo spianare e circondare di mura la zona più alta del colle, l'antico collis salutaris. Sotto il pontificato di Benedetto XIV (1740-1758), venne edificata un' elegante Coffee House, in un punto panoramico del giardino, su progetto di Ferdinando Fuga. L'edificio, realizzato a partire dal 1741, con facciata coronata con dodici busti. La splendida vista, che costituiva una singolare attrattiva per gli ospiti, è ora compromessa dall'imponente edificio sabaudo delle Scuderie da Tiro, completato nel 1875. Sotto il papato di Gregorio XVI (1831-1846) furono riorganizzate su vasta scala delle alberature, soprattutto nella parte verso le Quattro Fontane, accentuando l'aspetto di gusto inglese del giardino. L'assetto modificato è quello orientale dove sono ricavati viali curvilinei valorizzati da gruppi arborei disposti a sottolineare particolari punti di vista, e in parte anche il settore presso il palazzo, dove sono introdotte piante esotiche quali palme, magnolie, Cycas, gli esemplari arborei qualificano la settecentesca scansione regolare intermedia tra i due settori del giardino. Particolarmente significativa fu la creazione, presso l'ala orientale del palazzo, di un labirinto arboreo con un obelisco al centro e la sistemazione, nel viale che conduce alla Porta dei Giardini della Manica Lunga, di una elegante fontana e vasca inferiore circolare, progettata dall'architetto Filippo Martinucci. All'età sabauda si deve la cosidetta "Fontana di Caserta", fatta realizzare da Umberto I (1878-1900) su progetto dello scultore Giulio Monteverde, cosଠdenominata perchà© includente un gruppo scultoreo proveniente dal parco della Reggia di Caserta, con tre figure femminili sedute su di una roccia al centro di una vasca circolare. Sempre da riferire ai Savoia è infine il canale d'acqua per i battelli, destinato ai giochi dei giovani principi, fatto tracciare dalla regina Elena, nonchà© una sorta di villetta alpina fin de siècle, addossata al complesso comprendente la Torre di Ippolito d'Este. La Presidenza della Repubblica ha avviato negli ultimi due decenni un'opera di recupero conservativo dei giardini, mirante alla salvaguardia delle testimonianze artistiche e botaniche. La visita ai giardini ha inizio a partire dal palazzo, da quale si esce attraverso un portico risalente al pontificato di Clemente IX (1667-1669), verso le lunghe prospettive ora delimitate dai corpi di fabbrica che si susseguono lungo la Manica Lunga, ma che in origine erano assai più estesi, ornati con viti e piante rampicanti. Il primo settore che si incontra è quello corrispondente all'area più antica posta a ridosso delle dimore dei Carafa."

Spazio per le note

Definizione : Giardino

Tipologia : formale

Strutture architettoniche : Coffee house, Fontana, Ninfeo, Padiglioni, Scalinata, Scuderie, Statua.

Note : Cycas, Magnolia, Palme.

Bibliografia

"F. Colalucci, Il Quirinale di Ippolito d'este. Ricostruzioni virtuali e reali, in Ippolito II d'Este cardinale, principe, mecenate. atti del convegno internazionale di studi (Tivoli, Villa d'Este 2010), Roma 2013, P. Zampa, I giardini del Quirinale: trasformazioni tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, il caso della "fontana del Nano", in "Annali di architettura", 22, 2010, pp. 151-164, C. Benocci, Il Qurinale. I giardini (Palazzi e Ville d'Italia, 1), Roma 2013 (con bibliografia precedente)."