Identificazione della descrizione | |
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Nome del parco | Villa Ambron |
Data creazione | Sec. XX/ primo quarto |
Comune | Roma |
Regione | Lazio |
Autore/Creatore | Piacentini Marcello, progettista |
Proprietario | Proprietà Privata |
Coordinate | Via delle Tre Madonne 00197 |
Posizione | Latitudine: 41.920112 |
Longitudine: 12.489886 | |
Fonte | Santolini Sandro, 2013 |
La villa venne edificata a partire dal 1920 su progetto di Marcello Piacentini in via delle Tre Madonne, su commissione della famiglia Ambron. L'edificio è legato all'amicizia tra il pittore futurista Giacomo Balla (1871-1958) ed Emilio Ambron (1905-1996), uno tra i più interessanti artisti eredi dell'Orientalismo nel XX secolo. Balla conobbe Amelia Almagià Ambron, madre di Emilio, anch'ella pittrice, negli anni successivi alla prima guerra mondiale. Da lଠiniziò un rapporto che condurrà l'artista a soggiornare più volte sia nella tenuta degli Ambron a Cotorniano, nella campagna senese e, dal 1926 al 1929, a trovare ospitalità insieme alla propria famiglia a Villa Ambron. Posto su un dislivello del terreno l'edificio propone una doppia funzionalità , con la facciata principale di rappresentanza con un piccolo avancorpo centrale e il prospetto posteriore sormontato da una torretta con orologio e campana. Il giardino conserva ancora oggi l'originario impianto formale di ispirazione rinascimentale ideato da Piacentini.
Edificata nel 1920, su progetto di Marcello Piacentini per la famiglia Ambron, la villa propone una doppia funzionalità , con la facciata principale di rappresentanza e il prospetto posteriore sormontato da una torretta con orologio e campana. Nella villa soggiornò il pittore Giacomo Balla, tra il 1926 e il 1929, ospite del proprietario Emilio Ambron. Il giardino conserva ancora oggi l'originario impianto formale di ispirazione rinascimentale ideato da Piacentini.
La planimetria allegata al progetto di Marcello Piacentini mostra la disposizione originaria del giardino, con un impianto articolato secondo i canoni del giardino formale, caratterizzato da tracciati simmetrici. Un viale centrale rettilineo conduce al piazzale semicircolare antistante la facciata. Il dislivello altimetrico è raccordato da una scala, che conduce alla parte posteriore della villa, sistemata ad aiuole dal disegno regolare. Completavano l'originario arredo del parco percorsi ricoperti da pergole, anch'essi ben evidenziati nei disegni di progetto, oggi non più esistenti. Sopravvivono invece la maggior parte degli impianti arborei originari, soprattutto pini e cipressi, il cui sviluppo ormai secolare ha determinato l'odierno aspetto ombroso del giardino.
Definizione : Parco
Tipologia : formale
Visitabile : accessibile con permesso
A. Biondi, Villa Ambron, in A. Campitelli (a cura di), Le ville di Roma. Architetture e giardini dal 1870 al 1930, Roma 1994, pp. 41-42, A.S. De Rose, Marcello Piacentini. Opere (1903-1926), Modena 1995, cat. 238.