Il castello, in posizione dominante sulla Valle del Turano, è documentato fin dall'XI secolo e fu adattato alle funzioni di residenza paludata, assumendo la caratteristica forma di un'aquila ad ali spiegate, nei primi decenni del XVI secolo, su committenza del cardinale Alessandro Cesarini e, secondo alcuni, su progetto di Baldassarre Peruzzi. A seguito dei danni causati nel 1710 dall'esplosione della polveriera, fu notevolmente trasformato e ricostruito. La presenza di un giardino all'interno del circuito murario è ipotizzabile ma non documentata e il giardino attualmente presente è di epoca recente. E' stato infatti realizzato tra il 1975/76 dal noto esperto di giardini Ippolito Pizzetti, ed occupa il terrazzamento racchiuso dalla prima cinta muraria della parte anteriore del castello. La cordonata di accesso ha siepi formate da cespugli di scotano e di lillà e dopo l'ingresso si entra nel giardino, disposto su diversi livelli, delimitato dalle pareti del castello e dagli spalti che permettono di godere della vista sulla valle sottostante. Gli arbusti quali il lauroceraso, il tasso, il pruno, sono accostati alle fioriture di aquilegie e una piccola radura è delimitata da belle siepi di camelie e bordure di varietà di ortensie. Un pergolato di rose, un roseto, un piccolo specchio d'acqua con ninfee e iris, radure e siepi, alcuni alberi d'alto fusto, permettono l'organizzazione degli spazi in diverse scene. Le mura severe ricoperte di edera, di rincospermo e vite americana completano il fascino del giardino di questa fortezza-palazzo.