Identificazione della descrizione
Nome del parco Villa Savorelli Standerini
Comune Sutri
Regione Lazio
Coordinate Via Cassia km 50
://www.comune.sutri.vt.it/la-citta/128-villa-savorelli/

Descrizione

"Il colle su cui sorge Villa Savorelli, di fronte a Sutri al di là della via Cassia-Francigena, nel Medioevo si chiamava Colle San Giovanni, con l'omonima chiesa, ospedale e orto per i numerosi pellegrini. Ancora sono visibili le tracce superstiti del recinto murario accanto all'antico palazzo Anguillara (detto anche di Carlo Magno) sul versante meridionale della rupe. La costruzione della Villa risale ai primi decenni del Settecento, ad opera della famiglia Muti-Papazzurri estintasi alla fine del secolo XVIII, passò quindi ai Savorelli, poi agli Staderini ed oggi è proprietà comunale. Nel giardino alla fine del Settecento sono documentate spese per la coltivazione degli agrumi, i fiori in vaso e il mantenimento delle siepi alte di sempreverdi e dei viali. Oggi presenta un disegno con siepi di bosso topiate, alberi di conifere, e una fontana semicircolare di fattura novecentesca addossata al muretto di confine dove un tempo fiorivano le ortensie azzurre e violette dovute all'acidità del terreno. Il giardino continua attraverso un'antica piantata di lecci fino allo sperone di roccia che scende a precipizio sull'anfiteatro romano. Nel Lazio il giardino fu spesso, in continuità con l'antico, classicamente italiano, in un perdurare al di là di ogni moda nell'uso degli stessi modelli e delle piante sempreverdi con l'aggiunta di alcuni alberi che soddisfacevano il gusto per l'esotico. Le forme 'pittoresche', di rocce, acqua, vegetazione e ruderi antichi che nei paesi del nord avevano fatto nascere il gusto delle rovine e aperto la strada al sentimento romantico erano nella natura stessa del paesaggio classico italiano. A Villa Savorelli, nel parco accanto al giardino, la torretta con ingresso e finestra ogivale ed il 'pittoresco' vano rupestre ricoperto dalla vegetazione, confermano la sensibilità e il simbolismo del XVIII secolo per le antiche rovine, che perdurò nel secolo successivo e fino alla prima metà del Novecento con la raccolta di reperti archeologici per effetto decorativo. Villa Savorelli-Staderini salda, attraverso le trasformazioni del colle, delle colture, dei giardini e delle memorie antiquarie molti secoli di leggende e di storia.Scriveva Bargellini agli inizi del Novecento" Noi salimmo per una bella strada, folta di ombre, sul ripiano del monte, su cui spazia grande e signorile la Villa Staderini a Sutri, tutta circondata dal verde nerastro dei lecci e delle querce secolari" Il giardino relativo al disegno delle siepi, con la presenza di alberi d'alto fusto e i rimanenti arredi scultorei, oggi presente sul colle della Villa dove si sono avvicendate le famiglie Altoviti, Muti Papazzurri, Savorelli e Staderini, di per sà© avrebbe un valore più che comune e simile ai moltissimi giardini "˜all'italiana', che sono stati realizzati soprattutto tra Ottocento e Novecento. Il valore incontestabile del giardino sta nella sua appartenenza ad un luogo stratificato di storia e di leggenda, sulla sommità di un colle, diventato sacro nella memoria collettiva, che ancora oggi si trova a cerniera tra preesistenze architettoniche e un patrimonio vegetale, che, delle storie passate, oggi ne è la testimonianza vivente."